Niente da fare per la Roma, che nella gara di ritorno della semifinale di Champions League non riesce a ribaltare l’infausto 5 – 2 subito all’Anfield, ed esce di scena dalla massima competizione continentale. Si infrange così, ad un passo da Kiev, il sogno della squadra giallorossa: un sogno molto difficile, certo, ma che dopo la clamorosa rimonta architettata, in occasione dei quarti di finale, contro il Barcellona di Messi, sembrava in qualche modo possibile.
A schiantare le ambizioni di Dzeko e compagni ci ha pensato il Liverpool, peraltro guidato dal grande ex, Salah: una vera e propria beffa, se si pensa che, soltanto dodici mesi fa, l’attaccante egiziano vestiva la casacca giallorossa. Eppure, in un Olimpico stracolmo di tifosi speranzosi, non si può certo dire che la Roma non ci abbia provato, pur tra mille difficoltà.
Già, perché dopo aver subito cinque reti all’andata, e con uno scarto di tre marcature da recuperare, chiunque si sarebbe scoraggiato. A maggior ragione se bisogna recuperare uno svantaggio per ben due volte anche nel match di ritorno. Un Liverpool che fa e disfa, tutto da solo, nel primo tempo: in vantaggio prima, con Manè, poi la goffa autorete di Milner, sfortunato su un rimpallo galeotto, a concedere il pareggio alla Roma. Fino al nuovo sorpasso di Wijnaldum, su assistenza, dagli sviluppi di un calcio piazzato, di uno sfortunatissimo Dzeko.
Nel secondo tempo, ai punti, vince la Roma, che ci prova in tutti i modi a sfoderare un nuovo miracolo. Dzeko timbra nuovamente il pareggio, nei minuti finali è poi Nainggolan, dapprima con un destro radente e preciso, poi con un rigore potente, a concretizzare il sorpasso. Un 4 – 2 che però non basta per ribaltare il Liverpool, e che, se possibile, lascia in bocca il peggior amaro possibile. Per il Liverpool, invece, la sconfitta più dolce: gli inglesi, già finalisti dell’Europa League nel 2016, a due anni di distanza tornano anche in finale di Champions League.