Se chi ben comincia è a metà dell’opera, chi inizia male, allora, compie un passo verso il disastro. È un po’ la situazione che l’ Italia si sta trascinando da oramai fin troppo tempo, e che in qualche modo descrive anche il suo esordio nella neonata Nations League. Una squadra incredibilmente modesta, per non dire mediocre, capace di mettere insieme un solo punto contro Polonia e Portogallo. E se, in qualche modo, contro Lewandowski e compagni la situazione era stata salvata grazie ad un calcio di rigore, contro i lusitani la distanza è invece emersa in tutta la sua nettezza.
Troppo superiore il Portogallo, capace di soverchiare l’ Italia sia sul profilo tattico che da quello tecnico, così come da quello atletico. Già nella prima frazione di gioco, pur privi del loro asso più scintillante, quel Cristiano Ronaldo che ha preferito restare a Torino per preparare al meglio la stagione, i lusitani sono riusciti a mettere gli Azzurri in grossa difficoltà, sfiorando la rete per almeno due occasioni: prima Romagnoli sulla linea di porta, poi la traversa su una goffa respinta di Cristante, impediscono agli uomini di Fernando Santos di festeggiare sotto il cielo di Lisbona.
È nel secondo tempo, tuttavia, che la differenza tra le due squadre viene fuori, con il gol della vittoria siglato dopo appena tre minuti dal fischio della ripresa. E, manco a dirlo, viene realizzato da una vecchia conoscenza del calcio italiano: l’attaccante André Silva, lo scorso anno al Milan, che, ben servito da Bruma al centro dell’area di rigore, trova un sinistro pregevole che supera il suo ex portiere, Gianluigi Donnarumma.
Mancini prova qualche cambio per dare la riscossa, ma l’impressione è che l’ Italia non abbia né risorse né idee da mettere in gioco, tanto da non riuscir praticamente mai a tirare in porta. Anzi, è solo uno strepitoso Donnarumma, più volte chiamato in causa, a negare un risultato ancor più largo ad un Portogallo che, dopo una sola partita, si trova già in testa al mini girone di Nations League.