A2, stasera OraSì Ravenna – Virtus Bologna con gli ospiti in emergenza

ravenna bologna Tutto pronto per la grande sfida di stasera tra la OraSì Ravenna e la Virtus Bologna. Al PalaDeAndrè saranno puntati tantissimi riflettori per quella che si annuncia una delle sfide più interessanti dell’intero campionato di A2.

A Ravenna l’attesa per questo match è altissima, anche e soprattutto considerando l’enorme valore storico dell’avversaria: le V nere, seppure attualmente relegate nel campionato cadetto, possono comunque vantare qualcosa come 15 scudetti, 8 Coppe Italia e 2 Euroleghe.

La Virtus chiede strada per proseguire la sua rincorsa al ritorno nella massima serie: ma la trasferta ravennate si presenta assai insidiosa. Basti pensare che all’andata fu proprio l’OraSì Ravenna ad aggiudicarsi la vittoria, costringendo la Virtus Bologna all’unico stop interno stagionale: nessun’altra squadra, infatti, è riuscita ad espugnare l’Unipol Arena (le altre due sconfitte sono giunte in trasferta, ndr).

I giallorossi vogliono provare a ripetere l’impresa e a riscattarsi dopo la prestazione non esaltante contro l’altra bolognese, la Fortitudo.

Ramagli conosce bene le difficoltà di questa sfida: “Ci aspetta un gruppo di grandi qualità come l’OraSì. Buona squadra leggendo il roster, ottima vedendola giocare a basket – ha detto il coach virtussino al “Resto del Carlino” – Ne abbiamo avuto conferma, pagandone le conseguenze, all’andata, dove ci hanno spazzati via in casa nostra. Spero che questa partita sia diversa, sono fiducioso che possa essere così”.

La Virtus, oltretutto, arriva a questa importante gara con diversi giocatori acciaccati. “Non so se avrò Spissu, né ho chiare le situazioni di Spizzichini e Rosselli. Dovrò aspettare domattina – ha confermato Ramagli – La settimana è stata un calvario. Faremo conto sulle energie che avremo, senza piangerci addosso”.

Il coach della Virtus Bologna può però contare sul nuovo arrivato, Davide Bruttini: “Davide è un giocatore silenzioso, non sconvolge gli equilibri, si è inserito in punta di piedi. Deve conoscere noi, e noi dovremo imparare a conoscere lui. Ci vorrà un po’ di tempo, ma questo è stimolante”.

 

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