Adesso è ufficiale: Julyan Stone non è più un giocatore della Reyer Venezia. Le parti hanno deciso di separare le loro strade dopo che la società ha ricevuto le scuse del giocatore, che ha ammesso di aver tenuto un comportamento poco consono nelle ultime settimane.
Come spiega il sito “VeneziaToday”, Stone aveva ricevuto una finestra di svincolo per permettergli di essere tesserato, entro un certo limite temporale, da una franchigia NBA. Tutto questo per consentire al giocatore di stare più vicino al padre, che si trova in condizioni di salute non ottimali. La polemica è sorta perchè l’offerta è arrivata dopo la scadenza: un polverone che sembra essere terminato con le scuse di Stone, arrivate anche via social.
“Mi sono trovato in una situazione emotivamente difficile – scrive Stone su Instagram – Mi rendo conto che avrei potuto e dovuto gestire meglio il tutto. Sono molto riconoscente per la sensibilità dimostrata dal club”.
Ora il giocatore è libero di accasarsi agli Charlotte Hornets, mentre la Reyer dovrà sondare il mercato alla ricerca di un sostituto all’altezza: considerando il valore del lungo di Alexandria, la missione della società lagunare non sarà affatto semplice.
RODMAN ATTACCA POPOVICH: “MI ODIAVA”
“La città mi accolse piuttosto bene, ma Popovich mi odiava”. Parole forti, quelle dell’ex NBA Dennis Rodman. Intervistato da Tim Griffin del “My San Antonio”, l’ex Bulls non le ha mandate a dire all’attuale coach dei San Antonio Spurs. “Mi odiava tanto perché non ero propriamente un bravo ragazzo. Mi guardava come fossi il diavolo”, ha detto Rodman, che ha giocato negli “Speroni” quando Popovich ricopriva il ruolo di general manager dei neroargento.
Anche per questo rapporto difficile, Rodman venne poi dirottato ai Bulls, dove insieme a Michael Jordan, Scottie Pippen e a coach Phil Jackson diventò uno dei membri di quella squadra formidabile che portò a casa tre anelli consecutivi.