La quattordicesima giornata di Serie A ha assegnato qualche verdetto. Il primo, il più importante, è quello che vuole l’Olimpia Milano campione d’inverno: la capolista, infatti, ha 4 punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici – Venezia e Avellino – e ad un turno dal termine del girone d’andata non può più essere raggiunta.
Ma la vittoria contro Pesaro non scaccia via le ombre. Il pubblico del Forum non ha affatto gradito la prestazione dei propri beniamini, che sono usciti tra i fischi nonostante i 2 punti conquistati (88-84).
La Consultinvest, per larghi tratti della gara, ha messo paura ai Campioni d’Italia in carica, specialmente nel primo tempo. L’ottimo Jones (29 punti) si è rivelato un’autentica spina nel fianco nella retroguardia di Repesa, che ha trovato in Macvan e Pascolo gli uomini della provvidenza. Due punti importanti per i padroni di casa, ma va ricostruito il rapporto con i propri tifosi, delusi da una squadra che – specialmente in Europa – sta tradendo le aspettative.
Tuttavia, Repesa può dirsi soddisfatto anche per i risultati delle avversarie: Venezia è crollata in casa contro Sassari, mentre Reggio Emilia è andata ko sul parquet di Pistoia (85-71), che ora vede concretamente le Final Eight. Gli uomini di Menetti hanno avuto un approccio al match davvero da dimenticare: non basta il solito Aradori (24 punti) ad evitare la quarta sconfitta consecutiva in trasferta. Per la The Flexx è il quarto successo negli ultimi 5 match.
Chi è sicura delle Final Eight è la Betaland Capo d’Orlando, che ha sconfitto l’Enel Brindisi 86-82. Straordinario il girone d’andata dell’Orlandina – ora anche senza Fitipaldo e con un organico ridotto all’osso – sconfitta in casa solo dall’Olimpia Milano. Brindisi si consola con i 23 punti di Carter.
Torna a sorridere dopo tantissimo la Vanoli Cremona, brava a superare l’Openjobmetis Varese (85-71) e a riaprire il discorso salvezza. Sempre nelle zone basse, colpaccio di Cantù a Trento (68-77), mentre la Germani Brescia espugna anche il PalaAlpitour (86-91 alla Fiat Torino) e può anch’essa coltivare il sogno delle Final Eight.