Alzi la mano chi alla fine del primo tempo poteva immaginare un finale del genere. All’intervallo, infatti, l’Olimpia sembrava persa nel suo classico torpore, quello che la attanaglia di frequente nei match di Eurolega. Il Forum già mugugnava, pronto a riempire di fischi la truppa di Repesa per l’ennesima prova da dimenticare oltre i confini nazionali.
Ma stavolta è andata diversamente. Stavolta Milano ha tirato fuori l’orgoglio, gli artigli, ed è andata a prendersi con grinta e determinazione quel successo (89-87) che fino a metà del terzo quarto pareva davvero impossibile.
Tuttavia Repesa non nasconde la polvere sotto il tappeto e in conferenza stampa dice a chiare lettere ciò che pensa della prestazione dei suoi ragazzi. “Sono arrabbiato perché abbiamo regalato 28 minuti, siamo stati una vergogna. Non abbiamo difeso, ho visto una squadra per nulla concentrata. L’esempio di come dobbiamo giocare sono i 12 minuti finali – ha tuonato il coach dell’EA7 – I nostri lunghi sono stati molto lenti per tutta la partita, poco reattivi, abbiamo subito enormemente sul pick and roll e a rimbalzo. Non ci hanno mai dato un vantaggio. Queste vittorie ci vogliono per cambiare la strada”.
Parole forti, che di certo saranno state ancora più dure nello spogliatoio dell’Olimpia. Milano, come detto, avvia la rimonta nel terzo periodo, sostenuta da Sanders e Pascolo. E’ specialmente il lungo italiano a prendere per mano i compagni e a riportarli a ridosso del Darussafaka: alla fine il suo score sarà di 15 punti. Nel finale cresce anche Kruno Simon: suo il break di 8-0 che permette all’Olimpia di trovare il pari a 5 minuti e mezzo dal termine. Negli ultimi istanti Wanamaker infila il primo tiro libero e sbaglia volutamente il secondo per avere la palla del pareggio (o del sorpasso): ma il rimbalzo lo conquista Sanders, e i piani del Darussafaka vanno a farsi benedire. Il pubblico del Forum può tirare un sospiro di sollievo ed esultare. Ma quanta fatica.