Sognava la rivincita Doc Rivers. Sognava, appunto. Golden State non fa sconti: vince anche allo Staples Center (133-120) ed è sempre più leader in questa regular season.
Dodici vittorie nelle ultime tredici partite, 43esima vittoria in 50 match disputati: sono i numeri a parlare per la corazzata di coach Kerr. Ma oltre alle statistiche, veder giocare i Warriors è davvero un piacere per gli occhi: anche ieri Curry e Durant hanno dato lezione di basket, mandando costantemente in crisi la ‘defense’ imbastita da Rivers.
Per i Clippers è stata una sconfitta senza dubbio più onorevole dell’umiliate -46 patito all’Oracle Arena sabato scorso. Ma pur sempre una sconfitta, la diciannovesima in stagione. Va detto che la differenza tra i due team è apparsa ancora una volta piuttosto lampante, e probabilmente i losangelini non possono giustificarla con la sola assenza di Chris Paul.
GS deve far fronte al forfait di Green: gioca McCaw. I gialloblu di Oakland imprimono subito una svolta al match, passando ben presto a condurre le operazioni. I tre fenomeni non ancora mostrano tutto il loro potenziale ma i Warriors vanno al riposo già sul 65-55. Dal terzo quarto in poi Golden State accelera e stacca definitivamente i padroni di casa, a cui non basta il solito Griffin (31 punti).
Houston-Atlanta vedeva il ritorno di Dwight Howard in Texas: buona prova la sua (24 punti) ma per il successo ospite (108-113) risulta decisivo Hardaway con 33 punti complessivi. James Harden regala l’ennesima prestazione “champagne”: 41 punti e 8 assist, che stavolta però risulteranno insufficienti ad ottenere la vittoria. A sei secondi dalla sirena ci prova Ariza a dare l’overtime ai Rockets, ma la sua bomba da fuori non trova il canestro.
Vittorie casalinghe per Washington e San Antonio: i Wizard stendono i Lakers (116-108) con 33 punti di Wall, gli Spurs regolano senza troppi problemi i 76ers (102-86), privi di Embiid, Noel e Covington.