L’Enel e la pallacanestro brindisina sarebbero in procinto di separarsi. Dopo tanti anni in cui la storica società elettrica è stata il ‘main sponsor’ del team pugliese, il divorzio appare ormai prossimo.
Già alle Final Eight di Rimini, la squadra allenata da coach Sacchetti scenderà in campo con la divisa verde e non con quella classica biancazzurra. Ma non è tutto. Ieri è stato tolto il logo dell’Enel dalla pagina Facebook del team; per ora verrà sostituito dal logo di Cantina Due Palme.
La situazione sembrerebbe piuttosto grave e non riguarderebbe soltanto un normale avvicendamento di sponsor. A Brindisi temono in molti che l’Enel non abbia più intenzione di sostenere economicamente la squadra fin da subito: basti pensare che la società elettrica si è rifiutata di coprire le spese per il torneo che assegna la Coppa Italia. Con un ‘taglio’ improvviso dei fondi provenienti dallo sponsor principale, Brindisi potrebbe rischiare addirittura l’abbandono della Serie A.
Il presidente del team pugliese, Nando Marino, ha cercato di minimizzare la faccenda, affermando che la ‘sparizione’ del logo avverrà solo per il breve periodo della Final Eight. Torneo, però, che vedrà il suo avvio tra una settimana: nel frattempo c’è ancora una partita di campionato, che Brindisi giocherà senza il suo sponsor principale.
IMOLA, SETTE TIFOSI DENUNCIATI PER DISORDINI
Sono sette i tifosi dell’Andrea Costa denunciati dopo la gara Imola – Trieste dello scorso 29 dicembre, in cui si erano verificati forti disordini. Durante l’intervallo della partita, infatti, i tifosi biancorossi avrebbero cercato più volte di raggiungere i rivali ospiti brandendo cinghie e arrivando a contatto anche con la Polizia.
Le agitazioni tra gli ultras erano proseguite anche dopo il match. I tifosi triestini – unitamente a quelli forlivesi, presenti in virtù di un vecchio gemellaggio – riuscirono ad uscire dal PalaRuggi solo alle 23:45, scortati dalla polizia.
I sette tifosi della squadra di casa sono stati denunciati per minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che di lancio di materiale pericoloso e possesso di oggetti pirotecnici.