Dopo 16 anni dall’ultima volta, il premio “Euro Player 2016” assegnato dalla Gazzetta dello Sport va ad un giocatore europeo che non milita in NBA. Si tratta di Milos Teodosic, play del CSKA Mosca, team campione d’Europa in carica (battuto in finale il Fenerbahce di Gigi Datome). Un riconoscimento allo strepitoso 2016 di Teodosic, che è riuscito finalmente a dare la svolta alla sua brillante carriera, salendo sul gradino più alto dopo 7 Final Four andate male.
Era dal 2000 che il premio non andava ad un giocatore che milita nel Vecchio Continente: l’ultimo era stato l’italiano Gregor Fucka. Da allora, l’Euro Player 2016 se l’è aggiudicato sempre un giocatore militante nella National Basketball Association, più comunemente nota come NBA.
Non solo campione d’Europa: Teodosic ha conquistato anche la medaglia d’argento con la sua Nazionale alle ultime Olimpiadi, dove la Serbia è stata sconfitta solo in finale dal Dream Team statunitense.
A dirla tutta, il salto in NBA di Teodosic sembra ormai maturo. E’ infatti molto probabile che il play lasci il CSKA al termine di questa stagione per sbarcare negli Stati Uniti. “Ma non andrei tanto per fare presenza – ha detto Milos in una recente intervista – ma solo con un minutaggio importante e se posso essere me stesso”.
DISASTRO OLIMPIA IN EUROPA, RECALCATI: “VE L’AVEVO DETTO…”
Quattro vittorie, tredici sconfitte, di cui dieci consecutive (le ultime, ndr). Il cammino dell’Olimpia Milano in Europa è praticamente disastroso, nonostante ad inizio stagione il patron Armani disse che bisognava tentare di ‘comandare’ anche fuori dai confini nazionali. Il ‘milanesissimo’ coach Recalcati, in un’intervista al Corriere della Sera, confessa di averlo previsto. “Sarebbe bastato guardare a quello che Milano non aveva. Sì, Milano non aveva nessun giocatore di primo livello, ovvero un top player in grado di trascinare ed incrementare il valore dei compagni – ha detto il coach – Manca l’umiltà di riconoscere i propri limiti, e non ci sono gerarchie. Forse all’inizio era giusto non darle, per coinvolgere tutti; ma dopo , dall’interno, bisogna trovarle”.