Italbasket fuori ai quarti: la Serbia ci travolge dominando sotto canestro

Netta sconfitta per l’Italbasket che chiude Eurobasket 2017 fra le prime otto del continente, il commosso addio di Ettore Messina.

L’Italbasket non fa il miracolo, ed è costretta a lasciare strada alla fortissima Serbia che si è imposta con il punteggio di 83-67 nel quarto di finale di Eurobasket 2017. Una sfida decisa dall’enorme superiorità dei serbi sotto le plance (44-19 il computo dei rimbalzi per i nostri avversari) e dal talento indiscutibile di Bogdan Bogdanovic autore di 22 punti e 6 rimbalzi. Una sconfitta che manda in archivio un’intera generazione di talenti azzurri, da Datome a Belinelli, da Hackett a Cusin, che salutano la maglia azzurra, mentre un nuovo ciclo sta per aprirsi sotto l’egida di Meo Sacchetti che guiderà l’Italbasket verso il percorso che dovrà condurci verso i mondiali in Cina nel 2019.

Coach Messina, che ha salutato cosi la lunga esperienza sulla panchina azzurra, non ha voluto accampare scuse per giustificare la sconfitta contro la squadra serba: ‘Le statistiche parlano chiaro – ha sentenziato coach Messina – la differenza a rimbalzo ha pesantemente condizionato la partita. È lì che ha pagato l’Italia. La Serbia ha sfruttato al meglio una delle sue armi migliori, noi abbiamo provato a lottare su ogni pallone ma non è bastato. Chiudiamo nelle prime otto dell’EuroBasket, oggi va in archivio una grande estate per noi: abbiamo dovuto cambiare in corsa molte cose ma non ci siamo mai abbattuti. Voglio ringraziare i ragazzi per aver giocato sempre con cuore e coraggio e per quanto hanno fatto dal primo giorno di raduno. Coesione, dignità e impegno ci hanno accompagnato dal 21 luglio’.

Anche Datome ha accettato con onestà sportiva il verdetto del campo, inesorabile, ma assolutamente veritiero: ‘È stato un cammino lungo e intenso anche se poi ci ritroviamo sempre a questo punto e spiace. È vero che c’erano squadre migliori di noi che sono uscite agli ottavi, ma siamo partiti ambiziosi, forse più di quello che potevamo fare, e fa sempre male uscire. I tifosi hanno però visto una squadra che ha combattuto e questo è un punto di partenza’.

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