La caduta degli Dei. O se preferite, il Re è nudo. Potrebbero essere tante le metafore da utilizzare per descrivere la sonora batosta inflitta dalla Slovenia ai campioni in carica della Spagna. Il team di coach Scariolo è stato spazzato via da una squadra straordinaria, trascinata dalla verve inarrestabile di Dragic e Doncic: 92-72 il punteggio finale a favore degli sloveni, che si regalano così la prima finale della loro storia.
Dopo tre successi nelle ultime quattro edizioni, finisce quindi il regno iberico, a dimostrazione di come questo Europeo continui a riservare sorprese a tutti gli appassionati di pallacanestro. La Slovenia trova la sua maggiore forza nella “gioventù” che contraddistingue l’intero gruppo: una rosa che supera appena i 25 anni d’età di media, dove il leader è senza dubbio il play dei Miami Heat, Goran Dragic, ma la “stella” più lucente – almeno in questo torneo – è Luka Doncic. Quando hai appena fatto 18 anni e sfiori la tripla doppia (11 punti, 12 rimbalzi e 8 assist) nella semifinale di un Europeo contro una squadra come la Spagna, c’è poco da dire: sei un predestinato, punto e basta.
La Slovenia ha condotto la gara praticamente fin dai primi minuti, mettendo ripetutamente in difficoltà la retroguardia spagnola e indovinando una serie di triple (10/15) che le permettevano di chiudere il primo tempo sul 49-45. La Spagna, che fino ad allora si era appoggiata al talento incommensurabile di Pau Gasol, crolla letteralmente nella ripresa: è il terzo quarto a sancire la netta superiorità slovena, che viene sigillata dal +16 con cui si va agli ultimi dieci minuti. Dove gli iberici non mostrano alcun segno di reazione: la Slovenia controlla il match con intelligenza e autorità. Finisce 92-72, e finisce anche il dominio spagnolo.
Gli sloveni ora attendono la vincente dell’altra semifinale per sapere chi affronteranno nell’ultimo atto di questo Europeo: fari puntati, dunque, su Russia-Serbia, in programma questa sera alle 20:30.