Fare l’impossibile non è bastato. L’Italia ha dato davvero tutto, ma di fronte aveva un avversario semplicemente più forte e probabilmente anche più abituato a queste sfide cariche di tensione agonistica, dove la posta in palio è altissima. L’Europeo degli azzurri termina ai quarti di finale, ed è un risultato che può essere visto con moderata soddisfazione e che dà slancio per puntare a migliorarsi e a tornare tra le prime potenze del Continente.
L’Italbasket dovrà continuare il suo percorso di crescita con un altro coach: quella di ieri, infatti, è stata l’ultima gara per Ettore Messina alla guida degli azzurri. Dalla prossima partita l’allenatore sarà Meo Sacchetti. Anche per questo Messina ha espresso il suo rammarico in conferenza stampa: forse il coach voleva lasciare regalando un traguardo ancora più prestigioso al basket italiano.
“Le statistiche parlano chiaro, la differenza a rimbalzo ha pesantemente condizionato la partita. È lì che ha pagato l’Italia – le parole dell’allenatore azzurro riportate dalla “Gazzetta” – La Serbia ha sfruttato al meglio una delle sue armi migliori, noi abbiamo provato a lottare su ogni pallone ma non è bastato. Chiudiamo nelle prime otto dell’EuroBasket, oggi va in archivio una grande estate per noi: abbiamo dovuto cambiare in corsa molte cose ma non ci siamo mai abbattuti”.
Messina, nel suo commiato, ringrazia tutti i suoi ragazzi “per aver giocato sempre con cuore e coraggio e per quanto hanno fatto dal primo giorno di raduno. Coesione, dignità e impegno ci hanno accompagnato dal 21 luglio”.
Le difficoltà a rimbalzo, dove la Serbia ha praticamente dominato, sono state messe in risalto anche da Gigi Datome, che però ha sottolineato il grande carattere di questa squadra. “Torniamo a casa a testa alta, abbiamo tenuto testa a tutti quelli che abbiamo incontrato – ha detto il giocatore del Fenerbahce – Uscire fa sempre male, ma forse siamo riusciti a fare anche di più di quello che potevamo. La squadra ha sempre combattuto, questo deve essere un punto di partenza”.