Fino a qualche settimana fa la situazione della Vanoli Cremona appariva davvero disperata. Ultimo posto, solo 4 punti frutto di due misere vittorie, una serie di sconfitte che lasciava presagire un futuro a tinte fosche.
E’ proprio in quel momento che la società ha deciso di dare una scossa a tutto l’ambiente. Via Cesare Pancotto, dentro Paolo Lepore, classe 1977, una vita da assistente, al primo incarico da capo allenatore in serie A. Per farla breve, Cremona si è affidata totalmente al più giovane coach del torneo.
Poteva sembrare una scommessa azzardata, ma sta di fatto che la Vanoli ha inanellato due vittorie consecutive (mai accaduto in questa stagione) ed ha agganciato la Openjobmetis Varese a quota 8. Non solo: oggi Cremona sarebbe incredibilmente salva, dato che una delle 4 vittorie è arrivata proprio contro gli uomini di Caja. Pertanto, per la regola degli scontri diretti, a salvarsi sarebbe la Vanoli.
Intervistato da “Repubblica”, Paolo Lepore ha provato a spiegare i motivi del ‘risveglio’ cremonese: “Era importante, dopo il successo con Varese, dare un ulteriore segnale, far capire a tutti che questa squadra è viva ed ha voglia di lottare – ha detto Lepore – Essere riusciti a vincere su un campo difficile come quello di Reggio credo sia qualcosa di importante. Non credo che la nostra vittoria vada sminuita, la Reggio Emilia di ieri è la stessa che poche settimane fa ha battuto Milano. Bravi noi a giocare una grande partita”. Lepore vuole tenere i piedi per terra: “So benissimo che questo lavoro è fatto soprattutto di vittorie, che in una settimana può cambiare tutto – afferma il coach della Vanoli Cremona al quotidiano “La Repubblica” – Io non sono il più bravo, il più furbo, non ho più esperienza degli altri, sono il più giovane ma di sicuro ci metto tanta passione. Ho la fortuna di restare con i piedi per terra, è il mio mantra quotidiano”.