Dopo Milano e Reggio Emilia, anche Avellino cede il passo. Una giornata nera per le big, come confermato dal posticipo di ieri sera tra la Red October e la Sidigas, vinto dalla squadra di casa sul filo di lana.
I locali sono stati trascinati dalla prova sensazionale di Johnson, autore di 35 punti e 14 rimbalzi, mentre Avellino non ha potuto contare sul miglior Fesenko, fermo a soli 14 punti.
Già nel primo quarto, Cantù dimostra di voler comandare il gioco: Avellino va subito in difficoltà, e alla prima sirena il punteggio è 28-17 per la Red October.
Nel secondo quarto è Ragland a salire in cattedra, riportando gli irpini sul -3; ma è proprio Johnson a riportare avanti la Pallacanestro Cantù (36-27). Avellino non ci sta, e con grande determinazione si riporta sotto: due triple consecutive di Randolph riportano la Sidigas ad un solo punto di distanza dai brianzoli. Si va all’intervallo.
Nella ripresa, la musica cambia, e di parecchio. Il terzo quarto è interamente di marca biancoverde: attacco spietato e difesa perfetta. Cantù va nettamente in difficoltà, e subisce un parzialone di 9-20 (grazie soprattutto alla vena di Ragland): Avellino scappa sul 47-57, e a quel punto nessuno può immaginare una reazione canturina negli ultimi 10′.
Ma nella pallacanestro, si sa, mai dire mai. Pilepic e Johnson mettono a segno canestri pesantissimi e Cantù è di nuovo a -1 quando mancano 5 minuti alla sirena conclusiva. Il testa a testa negli ultimi minuti è davvero entusiasmante: Waters pareggia i conti, Ragland tenta la tripla ma la fallisce. La palla del successo, per Cantù, passa dalle mani di Darden. Che dalla lunetta ne mette dentro uno su due: quanto basta per mandare in visibilio il pubblico di casa.
Con questo successo Cantù sale a quota 8, dando continuità alla vittoria nel derby: per Avellino, che resta a 2 punti dalla coppia Venezia-Reggio Emilia e a 6 da Milano, è un’occasione sprecata.