“30 teams in 30 days”, i roster NBA giorno per giorno: Phila, Brooklyn e Lakers in cerca di riscatto

30 teams in 30 days

Lo scorso 19 giugno i Cleveland Cavaliers hanno vinto il loro primo titolo NBA: da quel momento, le squadre NBA hanno subito una serie di cambiamenti nel corso di questi mesi estivi.

Shaun Powell di NBA.com sta curando un’interessante rubrica, dal titolo “30 teams in 30 days” (30 squadre in 30 giorni), dove analizza mercato, roster, condizione e ambizioni delle franchigie NBA. Un team per ogni giorno del mese: Powell ha cominciato lo scorso 1 settembre con la squadra che ha realizzato il peggior record nella regular season 2015-16, ovvero i Philadelphia 76ers, per poi proseguire ‘in crescendo’. Il 30 settembre, infatti, non troverete i Cleveland Cavaliers (per i Cavs appuntamento al 28 settembre, ndr), ma i Golden State Warriors, che hanno totalizzato il miglior record nella regular season. Anche se poi la finalissima playoff è andata come sappiamo tutti…

Nei primi 3 giorni di Settembre è stata la volta di Phila, dei Lakers e dei Nets. Per quanto riguarda i 76ers, Powell è convinto che questa stagione sarà certamente migliore della precedente, davvero disastrosa. Anche perchè le novità sono interessati: Joel Embiid sembra pienamente ristabilito, Dario Saric ha molto talento e ha fatto vedere grandi cose nel preolimpico e a Rio 2016, e Ben Simmons è attualmente uno dei migliori rookie del giro. E poi c’è Okafor, altro talento indiscutibile, che si è già messo in mostra nella passata stagione.

I Lakers hanno concluso la loro peggiore stagione (appena 17 vittorie) e sono a secco di piazzamenti playoff da ben 3 anni. Il post Kobe è affidato ad una grande promessa come Ingram e ad un roster composto da molti giovani di belle speranze. L’obiettivo è quello di permettere a questo giovane nucleo di crescere insieme e fare anche i loro errori, con la speranza che in un’altra stagione o due saranno abbastanza maturi per fare significativi progressi verso i playoff.

Stagione nera anche per i Brooklyn Nets (solo 21 vittorie), che stanno portando avanti un processo piuttosto lungo di ‘ricostruzione’, con poche risorse a loro disposizione. Il passaggio da New Jersey a Brooklyn ha portato all’inizio soldi freschi, ma la strategia ‘spendacciona’ – preferita a quella di consolidamento – non è stata di certo la migliore. In tal senso si spiega il tentativo di costruire per quest’anno un roster con un mix tra giovani (LeVert su tutti) e veterani, come Jeremy Lin: il play statunitense, prelevato dagli Charlotte Hornets, è certamente un acquisto intelligente, che ha suscitato subito un certo entusiasmo nei tifosi dei Nets.

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