Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Cleveland rialza la testa, in uno dei momenti più difficili degli ultimi anni: troppe, davvero troppe cinque sconfitte nelle ultime sei gare, di cui tre consecutive alla Quicken Loans Arena. I Cavaliers scacciano l’incubo del quarto stop interno consecutivo battendo Milwaukee 124-119: un successo che dà respiro ai vicecampioni NBA, e che migliora senz’altro il “mood” di LeBron James, che su Twitter aveva espresso la sua rabbia per i risultati negativi con un’immagine dove veniva evidenziato un pugno chiuso.
Ai Bucks non basta uno straordinario Giannis Antetokounmpo: 40 punti e 7 rimbalzi per il greco, che però lascia un pò a desiderare nei minuti finali, quando sarebbe servita la massima lucidità per portare a casa un successo importante e prestigioso. Cleveland la vince perchè finalmente torna a giocare come un collettivo. Specialmente nel secondo tempo: ne sono una prova i 22 assist, le (finalmente) buone percentuali di Kevin Love (32 punti e 16 rimbalzi) e JR Smith (20 punti) e il classico apporto dalla panchina, che già in precedenza aveva dato una mano a coach Lue.
E poi c’è lui. LeBron James non solo va vicino alla tripla doppia (30 punti, 8 rimbalzi e 9 assist) ma soprattutto fa ciò che non fa Antetokounmpo negli ultimi minuti, ovvero salire in cattedra. Teletovic e Henson avevano infatti riportato i Bucks a -4 con poco più di un minuto e mezzo da giocare: ci ha pensato LBJ a chiudere la pratica, spingendo i Cavs fuori dal tunnel. A questo servono i grandi campioni…
I 28 punti di Porzingis fanno volare New York, che regola Charlotte (118-113) e conquistano il sesto successo stagionale. Ancora poco convincente Oklahoma, che cade anche a Sacramento (94-86): Anthony e George deludenti, Westbrook (20 punti, 12 rimbalzi e 6 assist) non fa miracoli. Quinta vittoria consecutiva per i Sixers (non accadeva dal 2012): espugnato il parquet dei Jazz (97-104) nonostante il forfait di Embiid, a far volare coach Brown sono super Saric (25 punti) e la doppia doppia (16+13) di Ben Simmons.
Senza Gallinari, fermo per un problema al bacino, i Clippers vanno ko a San Antonio (120-107): Aldridge e Green (49 punti in due) fanno felice coach Popovich.