Se qualcuno avesse potuto puntare qualche dollaro sul big match di ieri sera, probabilmente avrebbe scelto Portland. L’avrebbe fatto per diversi motivi. In primis perchè Boston, negli ultimi tempi, è piuttosto lontana dai livelli raggiunti nella prima metà di stagione. I tanti infortuni stanno condizionando il cammino della truppa di Stevens, che ha dovuto incassare anche la mazzata dell’infortunio di Kyrie Irving, che dovrà sottoporsi a delle terapie al ginocchio: la speranza in casa Celtics è di averlo al meglio per i playoff.
Portland aveva perso l’ultimo match, d’accordo, ma lo aveva fatto con l’onore delle armi di fronte alla straordinaria Houston di coach D’Antoni. Una sconfitta a testa altissima dopo 13 vittorie di fila.
Ecco perchè la sfida del Modà Center non poteva non vedere i Blazers leggermente favoriti. In effetti, per 3/4 di gara il pronostico è stato confermato. Basti pensare che all’inizio del quarto e ultimo periodo i padroni di casa conducevano con 12 punti di vantaggio sui verdi del Massachusetts. Da quel momento in poi, però, Boston – che fino ad allora era stata messa all’angolo – ha cominciato a picchiare duro.
A dare la sveglia ai Celtics è Tatum, che dà il via alla strepitosa rimonta degli uomini di Stevens. Il rookie si carica sulle spalle l’intero team, Portland abbassa la guardia e non riesce a reagire. A metà quarto è già sorpasso Celtics, targato Morris. L’unico che prova a resistere è il solito Lillard (26 punti e 8 assist) ma ormai Boston ha ingranato la quinta e non si ferma più. E’ sempre Tatum a mettere dentro il canestro del +5 che consegna ai Celtics un’insperata quanto importantissima vittoria (100-105).
Golden State batte senza problemi gli Atlanta Hawks (106-94) ma è un successo che non fa felici i campioni in carica: Steph Curry, al rientro dopo sei gare, ha dovuto abbandonare la contesa nel corso del terzo periodo a causa di una distorsione al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro.