Cleveland regola Miami (91-89), McCollum trascina Portland. Male i Sixers

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L’umore con cui Cleveland andava ad affrontare Miami non era certo dei migliori. Un pò per il periodo non proprio esaltante del team allenato da coach Lue, un pò per la brutta notizia riguardante Kevin Love, che sarà costretto ai box per un paio di mesi a causa di una frattura alla mano.

Invece i Cavaliers sono riusciti a ridare una gioia al pubblico della Quicken Loans Arena. Lo hanno fatto contro un avversario tosto, che se l’è giocata fino alla fine dimostrando di meritare la posizione nella Eastern. Lo hanno fatto, i Cavs, fornendo finalmente una prestazione all’altezza dal punto di vista difensivo: era dallo scorso 18 dicembre – match contro Washington – che Cleveland non teneva gli avversari sotto i 100 punti (89-91).

La partenza è tutta della franchigia dell’Ohio, che fa subito capire agli Heat le proprie intenzioni. LeBron James e Isaiah Thomas mandano “al mare” la retroguardia di coach Spoelstra, che paga dazio e scivola a -14. La partita sembra prendere una certa piega, ma con i Cavs di quest’anno non ci sono garanzie. Non è certo un caso se Miami rimonta lo svantaggio già nel primo tempo: all’intervallo gli Heat sono sopra di due (50-48).

Con la perfetta parità alla fine del terzo quarto (72-72), la gara viene praticamente decisa da una tripla di Crowder, con i Cavs poi infallibili dalla lunetta. L’ultimo possesso è di Johnson: il suo tiro porterebbe tutto all’overtime, ma finisce sul ferro.

L’uomo del giorno è certamente C.J. McCollum. Il play di Portland regala una prestazione spaziale nel match vinto dai Blazers contro i Bulls: 50 punti, di cui 28 nei primi 12 minuti. Chicago, priva di Markkanen, Dunn e Mirotic, alza bandiera bianca (108-124).

Simmons (24 punti e 7 assist) ed Embiid (29 e 14 rimbalzi) ci sono, Philadelphia no. Tornano a balbettare i Sixers, che a Brooklyn incassano la terza sconfitta consecutiva e vedono di nuovo a rischio il piazzamento playoff. Dinwiddie realizza 27 punti, ottimo anche D’Angelo Russell.

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