Il passaggio di Blake Griffin dai Los Angeles Clippers ai Detroit Pistons, avvenuto nella giornata di lunedì, ha colto un pò tutti di sorpresa. Nessuno si aspettava una mossa di tale levatura da parte della franchigia del Michigan, che evidentemente vuole centrare i playoff a tutti i costi. Allo stesso tempo, non erano pervenuti segnali di netto allontanamento tra Griffin e i Clippers. Se c’era un giocatore che sembrava sul punto di lasciare LA era magari DeAndre Jordan, spesso menzionato nei “rumors” di mercato.
Invece, stando a quanto sostenuto dall’esperto NBA Adrian Wojnarowski dell’emittente ESPN, la trattativa andava avanti già da diversi giorni, finchè non si è giunti all’accordo finale. Una “trade” che ha portato Avery Bradley e Tobias Harris alla corte di Doc Rivers, oltre alla prima scelta Pistons 2018.
Ma sempre secondo Wojnarowski, i Clippers non stavano trattando solo con Detroit, il che dimostrerebbe la netta intenzione dei losangelini di cedere il giocatore e avviare una rivoluzione. Secondo ESPN, infatti, i californiani avrebbero offerto Griffin “un pò a tutti”, compresa Oklahoma. Lo scambio proposto ai Thunder era di quelli “bomba”: Griffin a OKC, Paul George ai Clips.
Un’ipotesi che non stupisce più di tanto, dato che durante la scorsa estate i Thunder erano considerati una possibile destinazione per Griffin, che si trovava in regime di free agent. Oltretutto, Blake è nato e cresciuto proprio nell’area di Oklahoma City. Ma probabilmente ciò che non ha fatto decollare la trattativa è stato proprio il giocatore richiesto dai Clippers per scambiare Griffin: in sostanza, sembra che Oklahoma abbia chiuso qualsiasi discorso su George.
Alla fine non si può certo dire che a Doc Rivers sia andata male (Bradley e Harris sono giocatori che possono garantire alta qualità nel roster, ndr), ma non sorprende che i losangelini abbiano voluto fare un tentativo con un “top player” prima di passare al piano B.