Nel mercato NBA tiene sempre banco il caso Irving. Il giocatore dei Cleveland Cavaliers ha chiaramente manifestato la sua intenzione di cambiare aria, ma tutte le trattative sorte fin qui non hanno portato a nulla di concreto. Anche per questo i Cavs mantengono accesa una piccola fiammella di speranza nel poter mantenere Kyrie, che però non ne vuole affatto sapere, dato che non vede l’ora di liberarsi dall’ingombrante ombra di LeBron James.
Sul ‘caso’ Irving sono intervenuti in molti per esprimere un’opinione. L’ultimo in tal senso è stato l’ex general manager dei Cavaliers, David Griffin, che su ESPN ha difeso il playmaker.
“Ha avuto molto coraggio nel chiedere la cessione, non è da tutti – ha sottolineato Griffin – Credo che Kyrie abbia gestito le cose nel migliore dei modi, andando in privato dal proprietario dei Cavs, Dan Gilbert, per chiarire la propria posizione e affermare di voler continuare altrove”.
Secondo Griffin, Kyrie starebbe cercando di capire come muoversi per far sì che la sua carriera compia un ulteriore salto di qualità. “Vuole sapere qual è il suo potenziale – afferma Griffin – LeBron è un’ombra pesante su tutta l’organizzazione. Con lui in squadra, la gente si aspetta che tu vinca il titolo. Ma così uno come Irving non può testare i propri limiti e valutare quali siano le sue potenzialità reali”.
La destinazione più gradita per Irving, come noto, sarebbero i New York Knicks. Nel frattempo, la franchigia della Grande Mela piazza alcuni movimenti secondari ma non per questo poco importanti. NY ha infatti ufficializzato l’ingaggio del rookie Damyean Dotson, l’anno scorso in forze agli Houston Rockets dove ha totalizzato 17,4 punti e 6,9 rimbalzi di media. Inoltre, i Knicks si stanno riorganizzando anche a livello societario: è quasi fatta per Craig Robinson, ex Milwaukee Bucks, che andrà a ricoprire diversi ruoli all’interno della dirigenza newyorkese.