La gara di ieri sera al Toyota Center ha consegnato la diciannovesima vittoria nelle ultime 20 partite agli Houston Rockets, che continuano a comandare la Western Conference davanti ai Golden State Warriors. Ma il 109-93 con cui gli uomini di Mike D’Antoni hanno sconfitto San Antonio dice anche molto di più: per la prima volta dopo 21 anni gli Spurs rischiano di essere estromessi dalla post-season.
Il team di coach Popovich è infatti scivolato al decimo posto a Ovest. La sconfitta di ieri sul parquet dei Rockets può anche starci, vista la forza dell’avversario, ma i numeri dell’ultimo periodo fanno scattare un allarme serissimo in casa Spurs: 9 ko nelle ultime 11 gare sono un ruolino di marcia inquietante per una squadra abituata da un ventennio a navigare nelle zone alte della Lega.
Il motivo principale di questa crisi è senz’altro l’assenza prolungata di Kawhi Leonard, che in questa stagione ha disputato solo nove partite. Il top player di San Antonio dovrebbe rientrare giovedì: basterà lui per risollevare questi Spurs?
San Antonio è scesa in campo al Toyota Center priva anche di LaMarcus Aldridge, fermo per un problema al ginocchio destro. Se la ‘mission’ era dura, in queste condizioni è diventata durissima. Houston ha dominato il match in lungo e in largo, prendendo il largo già nel primo tempo per poi piazzare l’allungo decisivo nel terzo quarto. Sugli scudi il solito James Harden (28 punti), ben assistito da Chris Paul (18 punti e 9 assist) e dal solito lavoro a rimbalzo di Clint Capela.
Decima vittoria di fila per Portland, che si gode un Damian Lillard in forma strepitosa: 32 punti e 10 assist per il 27enne di Oakland, che consente ai Blazers di schiantare anche i Miami Heat (115-99). Piccoli segnali di continuità anche da parte di Oklahoma, che infila il terzo successo consecutivo: alla Chesapeake i Thunder faticano, ma alla fine regolano i Sacramento Kings (106-101) con la ventesima tripla doppia stagionale (17+10+11) di Russell Westbrook.