Due sconfitte in altrettanti incroci in questa stagione. Memphis era senza dubbio la bestia nera di Golden State: ecco perchè gli uomini di coach Kerr sono scesi in campo ancora più concentrati e desiderosi di non commettere gli stessi errori delle due precedenti sfide. Alla fine i Warriors sono riusciti a sfatare il tabù (106-94) portando così a casa il settimo successo di fila.
Ma il match contro i Grizzlies, come ormai da tradizione, è stato tutt’altro che semplice per la franchigia di Oakland: i gialloblu hanno sofferto per larghi tratti della gara, ma hanno dimostrato una crescita significativa nella fase difensiva. E in vista dei playoff è certamente una bella notizia per Kerr.
La partenza è di marca Grizzlies: gli ospiti vogliono la terza vittoria su tre gare contro Golden State, e volano sul +8 nel secondo quarto. I Warriors non ci stanno, e grazie ad un break di 15-6 ribaltano la situazione, chiudendo il primo tempo avanti 56-54. Golden State in fase offensiva è sempre pungente (31 punti di Klay Thompson e 21 di Steph Curry) ma Memphis dimostra di sapere rispondere colpo su colpo alla corazzata in gialloblu. Ecco perchè nell’ultimo quarto gli uomini di Kerr capiscono che va blindata la difesa: per cinque minuti i Grizzlies non metteranno dentro neppure un canestro, mentre Curry scava il solco rendendo il divario incolmabile per il team allenato da coach Fizdale.
Houston fa suo il match contro Oklahoma, imponendosi 137-125. Tutti penseranno che il mattatore della sfida sia stato il solito James Harden, e invece sugli scudi è salito Williams, con 31 punti. Il “Barba” ci ha messo comunque del suo (22 punti e 12 assist) ma è tutto il collettivo dei Rockets che è sembrato superiore a quello dei Thunder. OKC, come ormai consuetudine, si è aggrappata all’altro fenomeno in campo, Russell Westbrook, che ha messo dentro la 36esima tripla doppia stagionale. Ma i 39 punti, 13 assist e 11 rimbalzi del suo ‘top player’ non permettono ad Oklahoma di uscire indenne dal Toyota Center: per i Thunder è il 31esimo ko stagionale.