Ok, Golden State è tornata. Le ultime gare avevano lasciato non poche preoccupazioni a coach Kerr e a tutto l’ambiente gialloblu. Le tre sconfitte di fila e la vittoria risicatissima contro un’ottima Philadelphia avevano scatenato parecchie domande negli addetti ai lavori. Una in particolare: “Ma i Warriors sono davvero i più forti?”.
Ebbene, come si confà alle grandi, grandissime squadre la miglior risposta viene data sul campo. E sul campo Golden State torna Golden State e strapazza Orlando 122-92, dominando dal primo minuto una sfida praticamente senza storia. Addirittura coach Kerr può permettersi di far riposare i suoi uomini migliori nel terzo quarto: e fa bene, perchè la stagione sta per entrare nella sua fase principale e serviranno molte energie.
E dire che l’inizio non sembrava promettere nulla di buono. Dopo un minuto e mezzo Steph Curry ha dovuto abbandonare la contesa per un problema al piede destro. Sugli spalti dell’Oracle Arena già aleggiava lo spettro di un’altra serata difficile. Nessun problema, invece: non solo Curry è rientrato sul parquet dopo pochi minuti, ma soprattutto i Magic non sono stati mai capaci di impensierire i padroni di casa, trascinati da un Klay Thompson in grandissima forma (29 punti). Lo stesso Curry dimostra di aver pienamente smaltito la botta: 25 punti e 9 assist per lui. All’intervallo i Warriors sono già sul +17, e nel terzo quarto la musica non cambierà: Orlando si arrende ancor prima di cominciare e incassa così la quarta sconfitta consecutiva.
Una buona notizia e due brutte per Cleveland. Quella buona è ovviamente il successo sui Jazz (91-83), quelle cattive sono i due infortuni di Kyrie Irving e Iman Shumpert, le cui condizioni sono da valutare. Per fortuna dei Cavaliers c’è LeBron: 33 punti, 10 rimbalzi, 6 assist che tolgono le castagne dal fuoco ai Cavs, messi sovente in difficoltà da un super Gobert (20 punti e 18 rimbalzi).
Westbrook non si ferma più: 24 punti, 16 assist e 10 rimbalzi, quarta tripla doppia consecutiva, la 34esima in stagione, e OKC espugna con autorità il parquet di Toronto (102-123). Non bastano ai padroni di casa i 22 punti di DeRozan.