Golden State marcia spedita anche senza Steph Curry. Con lo “Splash Brother” fermo ai box a scopo precauzionale dopo una botta alla coscia destra, i Warriors offrono una grande prova di squadra: la vittoria casalinga contro Orlando (110-100) è la settima consecutiva per i gialloblu di Oakland, la decima nelle ultime 11 gare.
I Magic tengono testa ai campioni in carica per quasi tutto il match, confermando le ottime impressioni di questa prima parte di stagione. Il primo tempo degli uomini di Vogel è sulla scia delle prestazioni offerte fin qui, con il solito Vucevic grande protagonista (20 punti complessivi) e un attacco che gira quasi alla perfezione. Golden State sa che non può affondare come vorrebbe, e attende il momento giusto per spezzare le gambe ad un avversario particolarmente ostico.
E’ nel terzo periodo, infatti, che la truppa di Kerr alza nettamente l’asticella e travolge Orlando: parzialone firmato soprattutto da Kevin Durant (21 punti e 8 assist) e da un Green sempre più convincente (20 punti), Warriors sul +19 e partita virtualmente chiusa. Nell’ultimo quarto i Magic provano a rifarsi sotto, ma Golden State mette dentro forze fresche e amministra il vantaggio con grande intelligenza, portando a casa il settimo successo di fila.
Segnali di risveglio da parte di Cleveland, che dopo aver espugnato il parquet dei Mavericks vince anche al Madison Square Garden: 101-104 ai New York Knicks, con i Cavs bravissimi a rimontare uno svantaggio di 23 punti. Rimonta eccezionale degli uomini di coach Lue, trascinati – manco a dirlo – da LeBron James, che va vicino alla tripla doppia (23 punti, 12 assist e 9 rimbalzi). Hardaway, Porzingis e Kanter mandano in crisi la retroguardia dei Cavaliers fino all’ultimo quarto, quando oltre a LBJ sale in cattedra uno straordinario Korver (21 punti): i Cavs non sono ancora guariti, ma la ripresa è evidente.
Colpaccio Sixers! Phila infligge la sesta sconfitta consecutiva ai Los Angeles Clippers (105-109) e mette un altro tassello nell’ormai celebre “Process”. 32 punti e 16 rimbalzi per Embiid, spalleggiato da un eccellente Covington (31) e dalla doppia doppia – l’ennesima – di Ben Simmons (22 punti e 12 rimbalzi).