Houston soffre, sbuffa, sembra sul punto di capitolare, ma alla fine vince. Ancora. Per la ventitreesima volta nelle ultime 24 gare, i biancorossi di Mike D’Antoni vanno a dormire con il sorriso Stavolta, però, è stata davvero una faticaccia. I texani sono riusciti a sbrigare la pratica Detroit soltanto all’overtime, quando è salito in cattedra James Harden e per la difesa dei Pistons non c’è stato più nulla da fare.
Houston si è imposta 100-96 al supplementare dopo una gara giocata a livelli decisamente meno apprezzabili rispetto a ciò che ci hanno abituati il “Barba” e soci. Va detto che coach D’Antoni ha dovuto rinunciare a Chris Paul, out per un guaio al tendine del ginocchio sinistro: un’assenza che ha pesato parecchio nel gioco dei Rockets.
Detroit gioca una bella gara, sospinta da un ottimo Griffin (21 punti e 10 assist) e dal sempre prezioso Drummond (17 punti e 20 rimbalzi). Il team di coach Van Gundy si ritrova addirittura sul +2 quando manca un minuto e mezzo al termine del match. Il Toyota Center avverte la possibilità di vedere sconfitti i propri beniamini dopo sei successi consecutivi. Si va all’overtime, ed è lì che la scena se la prende tutta Harden: prima infila il canestro del sorpasso, poi è infallibile dalla lunetta (6 su 6) e consente ai Rockets di sigillare il “settebello”.
Un’altra squadra in grande forma nella Lega è certamente Philadelphia. Sul parquet degli Orlando Magic i Sixers hanno ottenuto il quinto successo consecutivo, che permette agli uomini di Brown di mantenere saldo il quarto posto a Est e di poter fare anche un pensierino alla terza piazza, momentaneamente occupata dai Cleveland Cavaliers. In Florida, i 76ers dominano largamente la gara, grazie soprattutto alla verve di Marco Belinelli (altri 15 punti come contro i Grizzlies) e alla regia di Ben Simmons (10 assist), bravo a innescare un implacabile Ilyasova (18 punti).