Dove vogliono arrivare gli Utah Jazz? Una domanda a cui è difficile oggi dare una risposta. Sta di fatto che il team di Salt Lake City è una delle novità più interessanti di questa NBA. Molti addetti ai lavori pensavano che i ragazzi di coach Snyder avrebbero pagato dazio già nel primo turno dei playoff contro Oklahoma. La storia la conosciamo tutti: 4-2 e tanti saluti a Westbrook, George, Melo e compagnia.
In semifinale di Conference, però, ci sono gli Houston Rockets, quelli del miglior record della Lega, i dominatori assoluti della Western Conference. Nessuna chance, dicevano in molti. Invece, dopo una prima sfida vinta dai texani, in gara 2 ecco lo scherzetto di Utah, che si prende la soddisfazione di violare un parquet che è una sorta di fortino inespugnabile: i Rockets cadono in casa (116-108) dove avevano vinto 24 delle ultime 25 partite.
Match strepitoso, quello dei Jazz, al cospetto di uno dei team favoriti per la vittoria finale. Soprattutto, un successo che non può essere riconducibile ad un solo nome: Donovan Mitchell ha sì messo dentro 17 punti (e 11 assist), risultando decisivo nel finale, ma l’intero collettivo di Utah ha dimostrato di essere all’altezza dell’appuntamento. Grande merito va al coach dei Jazz, che ha saputo gestire al meglio il roster a sua disposizione ed è stato capace di imbastire una difesa quasi perfetta contro delle bocche di fuoco come Harden e Paul.
Il “Barba” ha giocato come sempre un ottimo match, caratterizzato da 32 punti e 11 assist. Houston era riuscita a rimontare una partita che sembrava aver preso la strada del “Lago Salato” già a metà secondo quarto: il +19 per gli ospiti aveva ghiacciato il pubblico del Toyota Center. Ma i Rockets sono pur sempre un team fenomenale. Nella ripresa i padroni di casa recuperano lo svantaggio e passano addirittura a condurre. Utah non perde mai la testa: coach Snyder si affida agli uomini della panchina – Exum, Burks e Crowder – che lo ripagano come meglio non potrebbero. Ingles scarica una pioggia di triple (27 punti), Harden e Paul ci provano ancora, ma Utah prende il largo e non si volta più indietro: è 1-1, la serie si sposta alla Vivint Smart Home Arena.