Cleveland non poteva fare altro che vincere per mantenere il terzo posto a Est e tenere a distanza i lanciatissimi Sixers di coach Brown. La sfida della Quicken Loans Arena si preannunciava tutt’altro che semplice per la franchigia dell’Ohio: l’avversario erano i temibili New Orleans Pelicans, in piena lotta per un posto al sole nella Western Conference.
E’ proprio in gare come queste che serve avere un fenomeno in squadra. Cleveland ha qualcosa che va anche oltre: una leggenda vera e propria, che prende il nome di LeBron James. Ieri “the King” ha fatto la storia: 867esima partita consecutiva con almeno 10 punti a referto, un nuovo primato nella storia dell’NBA. LBJ ha superato nientemeno che Michael Jordan, che si era ‘fermato’ a 866 match.
27 punti e 11 assist per James, uno score fondamentale per permettere ai Cavs di superare lo scoglio Pelicans (107-102) nonostante i 25 punti messi a referto da Holiday. NOLA gioca molto bene e mette sovente in difficoltà i padroni di casa. Fino al termine del terzo quarto, quando Clarkson suona la carica e i Cavaliers riprendono in mano le redini del match. Nell’ultimo periodo è LeBron ad abbattere definitivamente la resistenza di New Orleans con 8 punti consecutivi.
In una delle sfide sulla carta più semplici, Houston ha rischiato di capitolare. Il pubblico del Toyota Center era quasi rassegnato a veder perdere i propri beniamini dopo tante settimane di dominio assoluto, ma prima James Harden, poi una tripla di Green sulla sirena fanno impazzire i Rockets. I Suns ci avevano davvero creduto: ad un minuto dal termine Phoenix era sopra di 4, ma Houston è riuscita a centrare una rimonta pazzesca. E l’ennesima vittoria.
Partita bellissima quella andata in scena alla Chesapeake Energy Arena, dove i Denver Nuggets l’hanno spuntata all’overtime contro OKC: 125-126 per la franchigia del Colorado, che può continuare a sperare in un piazzamento playoff. Nono successo di fila per i Sixers, che battono Atlanta anche senza Embiid: 91-101, 11 punti per Belinelli.