Come ormai consuetudine dal 2011, l’NBA sbarca di nuovo in Europa (a Londra, ndr) e regala spettacolo ed emozioni. La prima sfida nel Vecchio Continente in questa stagione l’hanno giocata due team che rappresentano una delle più antiche rivalità della Lega: alla O2 Arena (biglietti esauriti in 52 minuti!) si sono sfidati i Boston Celtics di coach Stevens e i baldanzosi Philadelphia 76ers guidati da Joel Embiid.
Alla fine a spuntarla sono stati i dominatori della Eastern Conference. Per Boston quella di ieri sera è stata la 34esima vittoria stagionale (la settima consecutiva), forse una delle più importanti: a metà del secondo quarto, infatti, i Celtics erano sotto addirittura di 22 punti. Sì, perchè i Sixers di coach Brown erano partiti davvero forte, riuscendo a neutralizzare l’attacco della capolista ad Est e a bucare spesso la retroguardia imbastita da Stevens.
Poi, come spesso accaduto in questa stagione, Boston si è affidata a tutta la verve dei suoi giovani talenti. A cominciare da Jaylen Brown (21 punti) e Jayson Tatum (16), che hanno preso per mano la squadra guidandola verso una rimonta che testimonia una volta di più la grande forza – tecnica e mentale – della franchigia del Massachusetts.
Philadelphia è sempre la stessa. Il potenziale dei Sixers è enorme, ma nei momenti decisivi il giovane team della Pennsylvania pecca sempre di inesperienza. Sul +22 gli uomini di Brown smettono di giocare e subiscono la veemente rimonta degli avversari, che dimezzano lo svantaggio già all’intervallo per poi completare l’opera nel terzo quarto. Ci si aspettava senz’altro di più da Joel Embiid (15 punti e 10 rimbalzi) e da Ben Simmons (16): la scena se l’è presa Redick (22 punti), mattatore del primo quarto con 13 punti.
Disastro Cleveland. Sul parquet di Toronto, gli uomini di coach Lue incassano una batosta pesantissima: 133-99 per i padroni di casa, che spazzano via i Cavaliers nonostante le assenze di Lowry e Ibaka e un DeRozan non esaltante. Per i Cavs è la settima sconfitta nelle ultime dieci gare.