Sei partite, sei vittorie. Procede a gonfie vele la regular season dei campioni in carica dei Cleveland Cavaliers, che superano anche lo scoglio Philadelphia, seppure con grandissima sofferenza: 102-101 il punteggio finale a favore dei Cavs, ‘salvati’ da un grande LeBron James (25 punti, 14 assist e 8 rimbalzi). Con questa splendida performance, LeBron sale al decimo posto nella classifica marcatori NBA superando Hakeem Olajuwon.
Philadelphia gioca ancora una volta un ottimo match, ma purtroppo per i Sixers il bilancio mette ancora uno “zero” nella casella delle vittorie. E pensare che gli uomini di coach Brett Brown hanno fatto davvero tremare i campioni in carica: a 3’54” dal termine, Joel Embiid spingeva i padroni di casa sul 98-93. Una squadra ‘scafata’ avrebbe probabilmente portato a casa la partita: Phila, semplicemente, non lo è, e i Cavs sono riusciti così a tirarsi fuori da una situazione che stava diventando complicatissima. Già ad un minuto dal termine Cleveland era tornata avanti con una tripla di Channing Frye: negli ultimi secondi, Gerald Henderson ha avuto due chances per regalare il primo importantissimo successo stagionale a Phila, ma non c’è stato niente da fare (anche se forse nel secondo tentativo c’è un fallo di Shumpert, ndr).
Crolla in casa San Antonio: è la seconda sconfitta interna in tre partite disputate davanti al proprio pubblico, e già questa è una notizia, dato che nella scorsa stagione gli Spurs totalizzarono un 40-1 all’AT&T Center. I Clippers passeggiano sulle rovine dei neroargento: il 116-92 finale non ammette repliche. Un risultato netto, un dominio che i losangelini esercitano già nel primo quarto (chiuso 39-24 a favore dei Clippers). Ottimo Blake Griffin (28 punti).
Oklahoma ritrova il successo contro Minnesota (112-92, Westbrook ne infila 28), nonostante una prestazione straordinaria di Towns (33 punti). Pesante sconfitta per i Denver Nuggets di Danilo Gallinari, che perdono a Detroit 103-86: il Gallo realizza 16 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Houston cade ad Atlanta (97-112): ai Rockets non bastano i 30 punti di James Harden.