Due indizi non fanno ancora una prova, ma poco ci manca. La seconda sconfitta consecutiva per i Clippers ha riportato la franchigia losangelina sulla terra, dopo che LA aveva preso praticamente il volo nelle ultime settimane, con uno score che l’aveva issata in testa alla classifica NBA addirittura davanti alla corazzata Golden State.
Ma anche ieri è stata una brutta serata per Doc Rivers: i suoi ragazzi sono stati asfaltati dai Pacers (91-70) dimostrandosi a dir poco disastrosi in fase offensiva e perdendo una marea di palle ‘sanguinose’. Indiana non si è fatta pregare, e ha rifilato un duro ko alla (ex) sorpresa della Lega. Rivers, però, non vuole psicodrammi e parla di giornata storta: “E’ stata una di quelle partite dove non ha funzionato nulla”, ha detto il coach, mentre uno degli uomini di punta dei Clippers, Chris Paul, è già proiettato verso la prossima sfida, convinto di un pronto riscatto: “Il bello di avere un gruppo di veterani è che sappiamo cosa dobbiamo fare per migliorare e sappiamo che lo faremo”.
Non va dimenticato che c’è anche l’avversario: la prestazione di Indiana è stata superba, specialmente in difesa, dove i Pacers sono riusciti a tenere a bada le bocche di fuoco di LA. Tutto questo ancora senza George: con lui Indiana può legittimamente coltivare speranze di playoff.
Quarta vittoria di fila per Cleveland grazie soprattutto alla tripla doppia di LeBron James (26 punti, 13 assist e 10 rimbalzi) e ai 39 punti di Kyrie Irving, ma ancora una volta i Cavs hanno dovuto faticare tantissimo per espugnare il parquet di Philadelphia (108-112). Come spesso accaduto in questa stagione, i “giovani” 76ers gettano via nell’ultimo quarto quanto costruito nel corso della partita. Phila aveva toccato anche il +13, e all’inizio dell’ultimo quarto il vantaggio era ancora di 10 punti grazie alla tripla di Saric. Ma da quel momento in poi sarà solo Cavs, nonostante i 22 punti e 9 rimbalzi del solito Joel Embiid.