Derrick Rose è stato assolto dall’accusa di stupro. La sentenza del Tribunale di Los Angeles scagiona il playmaker da ogni accusa in merito ad un suo presunto abuso sessuale nei confronti di una donna. Come Kobe Bryant nel 2004, anche Rose esce quindi vincitore da un’aula di Tribunale: il play ex Bulls, ora ai Knicks, può finalmente concentrarsi sull’inizio del torneo e sulla sua nuova avventura a New York.
Secondo l’accusatrice, Derrick Rose e due suoi amici avrebbero approfittato di lei in un appartamento di Los Angeles: per questo la richiesta di indennizzo si aggirava sulla cifra ‘monstre’ di 21,5 milioni di dollari. I fatti risalirebbero al 2013. Secondo la tesi difensiva del play, la donna sarebbe sempre stata consenziente. La giuria del Tribunale losangelino, composta da otto persone, ha creduto alla versione fornita da Rose e non ha ritenuto di dover condannare il giocatore.
Chi tira un gran sospiro di sollievo, oltre il diretto interessato, è anche tutto l’entourage dei New York Knicks, a cominciare da coach Hornacek e dal presidente Phil Jackson, che si era già detto certo che la vicenda non avrebbe intaccato le prestazioni di Derrick in NBA. Sta di fatto che Rose, a causa del processo, ha dovuto saltare praticamente tutta la preseason: ci vorrà un pò prima di trovare la miglior condizione, fisica e mentale. Intanto, la gara d’esordio in NBA è dietro l’angolo: martedì 25 ottobre saranno proprio i New York Knicks ad aprire le danze alla Quicken Loans Arena dei campioni in carica, i Cleveland Cavaliers di LeBron James.
Ma per Rose l’incubo potrebbe non essere del tutto terminato. La polizia di Los Angeles starebbe considerando se chiedere il rinvio a giudizio di Rose: la donna che accusa Rose aveva infatti deciso di sporgere denuncia pure sul piano penale. Tuttavia, l’assoluzione sul piano civile (molto netta) dovrebbe risultare come una ‘botte di ferro’ per il playmaker dei Knicks.