L’obiettivo primario di Philadelphia, a questo punto, era evitare lo “sweep”, ovvero il cappotto. Uno 0-4 sarebbe risultato difficile da digerire anche per un team che sa di aver già fatto molto in questa stagione, considerata l’enorme crescita rispetto alle ultime (pessime) annate. Phila ci è riuscita, conquistando gara 5 (103-92) davanti al proprio pubblico e riportando la serie in Massachusetts.
Boston è ancora avanti 3-1: la qualificazione non sembra comunque essere in discussione, dato che nessuno nella storia dell’NBA ha mai rimontato da 0-3 ai playoff. Tuttavia, i tifosi dei Sixers sono convinti che se i propri beniamini saranno capaci di un’impresa nel prossimo match al TD Garden, tutto diventerebbe possibile.
Non è stata affatto una bella partita quella disputata ieri sera al Wells Fargo Center, specialmente nel primo tempo. Tanti gli errori da una parte e dall’altra e gioco spezzettato da numerose chiamate arbitrali. I Sixers mantengono sempre un piccolo vantaggio, arrivando all’intervallo avanti di 4 punti con Embiid unico in doppia cifra (11 punti) e un Belinelli spento (solo 9 punti al termine del match).
Nella ripresa la musica cambia. Dario Saric e TJ McConnell (preferito a Covington, mossa vincente di Brown) prendono per mano i 76ers: il croato totalizza 25 punti, mentre TJ (mvp del match) mette dentro 19 punti e offre 5 preziosissimi assist ai compagni. Phila “schizza” anche sul +14, ma deve controllare il tentativo di rimonta di Boston, che si affida a Smart e Morris per l’accelerata finale. Stavolta i Sixers non si fanno sorprendere e portano a casa un successo che tiene accesa una piccola speranza.
Il cappotto lo fa Cleveland, che strapazza Toronto anche in gara 4 ed è già in finale di Conference. La truppa di coach Lue si impone nettamente (128-93) contro il team che aveva dominato la Eastern. I Raptors vengono eliminati dai Cavs per il terzo anno consecutivo: per LeBron (29 punti, 11 rimbalzi e 8 assist) e soci si tratta della quarta finale di Conference negli ultimi 4 anni.