24 punti, 10 rimbalzi e 5 assist: si è presentato così, Blake Griffin, ai suoi nuovi tifosi. L’ex Clippers, protagonista dell’ultima “trade” che colto un pò tutti di sorpresa, ha dato subito una mano a Detroit, reduce da un periodo tutt’altro che positivo.
Grazie alle giocate del suo nuovo acquisto, i Pistons sono tornati al successo contro Memphis (104-102) e hanno ripreso la loro marcia verso l’obiettivo playoff. D’accordo, una rondine non fa primavera, ma senza dubbio l’impatto è proprio quello che si aspettava coach Van Gundy. E che si aspettava tutto il Little Caesars Arena, che ieri è tornato a riempirsi proprio per vedere dal vivo le prodezze di Blake (con tanto di scritta “Welcome Blake Griffin” a colorare gli spalti).
Memphis, dal canto suo, ha tenuto botta fino alla fine, dimostrando ancora una volta quella che è la sua caratteristica principale: il non mollare mai. Le giocate di Gasol (19 punti) infondono coraggio a tutto il team, nonostante di fronte sia Griffin che Drummond (14 punti e 15 rimbalzi) provino spesso ad incanalare il match in favore dei padroni di casa. Ci riescono solo nel finale, quando Griffin realizza il suo quinto assist della gara servendo perfettamente Tolliver. L’ultimo possesso ce l’ha lo spagnolo dei Grizzlies, ma la sua tripla non trova la retina. Esulta Van Gundy, che si gode vittoria e Griffin, ma la strada è ancora lunga.
Il derby del Texas va agli Houston Rockets, che sconfiggono nettamente San Antonio. All’AT&T Garden termina 91-102 per gli uomini di D’Antoni, superiori per tutto l’arco della gara. Il “man of the match” è ancora una volta James Harden, con i suoi 28 punti e 11 rimbalzi, mentre Aldridge non è ai suoi massimi livelli (“solo” 16 punti). Il migliore dei locali è Green (22 punti), ma non basta ad evitare a Popovich il ko.
43 punti per Paul George, ma OKC cade a Denver: 127-124 per i Nuggets, decide la tripla di Gary Harris all’ultimo secondo.