Uno spettacolo di altissimo livello. Lo hanno regalato ieri sera Toronto e Golden State, non solo al pubblico dell’Air Canada Centre ma a tutti gli appassionati di NBA e della palla a spicchi. Se i Warriors hanno confermato di essere la squadra più forte del mondo (ieri tornata al gran completo), i Raptors sono ormai vicini a quella maturazione che potrebbe portarli ad essere una possibile candidata alle Finals già in questa stagione.
Il 125-127 con cui Golden State ha espugnato il parquet canadese è frutto di un primo tempo semplicemente stellare da parte dei gialloblu di Oakland. La dodicesima vittoria consecutiva in trasferta si concretizza proprio nella prima parte di gara, dove gli uomini di Kerr sono “mostruosi”: 81 punti (non accadeva dal 1990), con Toronto stordita dai vari Durant, Curry, Thompson e Green. I Raptors non difendono bene, ma quando quei quattro girano così è dura per chiunque: Golden State vola sul +27, e il discorso sembra già chiuso.
Invece è proprio a questo punto che Toronto mostra un carattere e una mentalità da grandissima squadra. Nonostante la pesante assenza di Lowry (ai box per un infortunio alla schiena), i canadesi reagiscono agli schiaffoni rifilati dai campioni in carica e tornano sorprendentemente in partita. A guidare la riscossa è sempre lui, DeMar DeRozan: 42 punti per l’uomo che aveva già abbattuto i Cavaliers e che si toglie la soddisfazione di superare Vince Carter come Raptor con più gare con almeno 30 punti nella storia (92).
Ma i Raptors riescono a recuperare lo svantaggio anche perchè rimettono le cose a posto in difesa. Golden State non trova più spazi e vede riavvicinarsi pericolosamente i padroni di casa, fino al canestro di VanVleet che riporta a -1 gli uomini di Casey. Mancano poco meno di 4 minuti: tutto l’Air Canada Centre crede nel sorpasso, ma Toronto manca di precisione nel finale. I Warriors tengono botta e portano a casa un successo di grande spessore.