Toronto, licenziato Casey: panchina a Budenholzer. Atlanta sceglie Lloyd Pierce

dwane casey toronto

Non è bastato nemmeno il premio di miglior coach dell’anno – votato dai suoi stessi colleghi, ndr – per salvare la panchina di Dwane Casey, licenziato dai Toronto Raptors. La società canadese ha deciso di interrompere il rapporto con Casey dopo 7 anni, nonostante il coach avesse ancora un altro anno di contratto (da sei milioni di stipendio).

Una notizia che non ha stupito troppo gli appassionati e gli addetti ai lavori. Troppo pesante il 4-0 subito dai Cleveland Cavaliers in semifinale di Conference, un risultato che non è stato affatto digerito dalla franchigia canadese, specialmente dopo aver dominato la Eastern Conference. Al momento non ci sono certezze su chi sostituirà Casey alla guida dei Raptors, ma sono sempre più forti le voci che vogliono Mike “Bud” Budenholzer prossimo a sbarcare a Toronto dopo aver lasciato ufficialmente gli Atlanta Hawks.

L’annuncio dell’esonero di Casey viene dato dal presidente dei Raptors, Masai Ujiri. “Dopo un’attenta considerazione, ho deciso che questo è un passo difficile, ma che dobbiamo fare per migliorare ulteriormente – le parole di Ujiri riportate in un comunicato stampa – Ringraziamo Dwane per aver concorso a creare l’identità e la cultura di squadra che abbiamo adesso, e gli auguriamo il meglio per il futuro”.

Dwane Casey paga principalmente i brutti risultati ottenuti nei playoff. Toronto è riuscita a raggiungere la finale di Conference solo nel 2016: anche allora i giustizieri furono i Cavs (4-2). Tuttavia, stavolta c’era davvero la convinzione di poter battere LeBron e soci, visto l’andamento in regular season. Ma i Raptors hanno fallito ancora, e Casey ha pagato per tutti.

Nel frattempo, Atlanta ha già trovato il sostituto di Budenholzer, che come detto dovrebbe diventare il nuovo coach dei canadesi. Si tratta di Lloyd Pierce, vice di Brett Brown a Philadelphia. La dirigenza degli Hawks lo ha definito “un insegnante sveglio e dinamico”, che saprà stabilire “una relazione con il nostro nucleo di giovani giocatori instillando allo stesso tempo una cultura e alti standard valoriali che sentiamo necessari per un programma di successo”.

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