30 teams in 30 days: tante incognite per Houston, Washington e Dallas

30 teams in 30 days washington houston dallasShaun Powell di NBA.com sta curando un’interessante rubrica, dal titolo “30 teams in 30 days” (30 squadre in 30 giorni), dove vengono analizzati mercato, roster, condizione e ambizioni delle franchigie NBA. Un team per ogni giorno del mese: Powell ha cominciato lo scorso 1 settembre con la squadra che ha realizzato il peggior record nella regular season 2015-16, ovvero i Philadelphia 76ers, per poi proseguire ‘in crescendo’. Il 30 settembre, infatti, non troverete i Cleveland Cavaliers (per i Cavs appuntamento al 28 settembre, ndr), ma i Golden State Warriors, che hanno totalizzato il miglior record nella regular season. Anche se poi la finalissima playoff è andata come sappiamo tutti…

13, 14 e 15 settembre: vediamo come sono messi i team di Houston, Washington e Dallas.

HOUSTON ROCKETS 

Dopo la finale di Conference del 2015, brutta stagione quella appena conclusa per i Rockets, tanto che molte voci volevano James Harden sul punto di cambiare casacca. Ma alla fine la guardia è rimasta a Houston, per riprendere quel discorso interrotto per un anno e provare a tornare competitivi per il titolo. Su Harden persistono pareri discordanti, ma di certo la sua abilità nel poter segnare da qualsiasi posizione lo rende preziosissimo, specialmente nei momenti caldi del match. Buoni gli ingaggi di Ryan Anderson e Eric Gordon, due giocatori che non si pestano i piedi con Harden e coprono bene tutto il parquet. Coach D’Antoni è una garanzia sul piano offensivo: non a caso qualche falla Houston ce l’ha in difesa, ma il tempo per rimediare non manca.

WASHINGTON WIZARDS

Washington è quel team che puoi definire “nè carne nè pesce”. O anche “può fare ma non si impegna”. Anche per questa stagione i Wizards restano nel limbo, a metà strada, in una sorta di “terra di nessuno”: per ottenere un posto nei playoff dovranno faticare non poco. E dire che le aspettative per questa stagione erano completamente diverse, visto che a Washington erano sicurissimi di riuscire ad accaparrarsi Kevin Durant. Ma KD ha scelto Golden State, e Washington si è ritrovata con i piani totalmente stravolti. Certo, Bradley Beal è un giocatore di talento, ma deve star bene: nelle ultime due stagioni ha giocato troppo poco, e Washington ne ha risentito. Ottimo l’arrivo di Burke, buoni gli ingaggi di Mahinmi e Nicholson. Ma è evidente come al nuovo coach dei Wizards, Scott Brooks, l’uomo da 30 punti serva come il pane.

DALLAS MAVERICKS 

Dopo aver vinto il campionato nel 2011, Dallas non è più riuscita a superare il primo turno dei playoff. Il miglior giocatore della storia della franchigia, Dirk Nowitzki, ha compiuto 37 anni ed è agli sgoccioli di una carriera straordinaria: l’impressione è che i Mavericks debbano seriamente pensare al dopo. Anche i texani, come Washington, danno l’impressione di trovarsi “bloccati nel mezzo”: l’obiettivo è rimanere piuttosto competitivi e sperare di prendere qualche free agent di livello la prossima estate. Molto dipenderà dal rendimento di Barnes, liberato da Golden State dopo l’arrivo di Durant. Ha fatto le valigie Chandler Parsons, volato in direzione Memphis. E’ probabile che Dallas abbia fatto un’operazione importante ingaggiando Seth Curry, fratello dello “Splash Brother” Steph, che non aveva spazio a Sacramento: a coach Carlisle una guardia come Curry farà molto comodo.

Puntate precedenti: 1, 2, 3, 4

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