Mentre tutti i riflettori erano puntati sul grande classico NBA, ovvero l’All Star Game (vinto dall’Ovest sull’Est 192-182), si consumava uno dei trasferimenti più eclatanti degli ultimi tempi. La stella di Sacramento, DeMarcus Cousins, ha infatti cambiato casacca, approdando proprio nella città che ha ospitato il consueto show del basket statunitense, ovvero New Orleans.
Cousins è passato ai Pelicans insieme all’israeliano Casspi: in cambio, a Sacramento sono giunti Buddy Hield, Tyreke Evans e Galloway. Non solo: i Kings hanno ottenuto l’ok anche per una prima e una seconda scelta al Draft 2017.
La rottura non è avvenuta per volere di Cousins. Anzi: il top player avrebbe voluto rinnovare a fine anno con i Kings, diventando “designated player” secondo il nuovo contratto collettivo. Questa mossa avrebbe significato altri 6 anni con i Kings, massimizzandone i guadagni sino a 207 milioni di dollari. Ma Sacramento ha preferito non siglare questo contratto, decidendo così di privarsi di uno dei suoi giocatori migliori. Probabilmente hanno pesato molto i fattori relativi al carattere di Cousins, che in questi 6 anni non si è certo distinto per un comportamento adeguato sia sul parquet che al di fuori (basti pensare alla rissa nel night club di New York…). Certo che con questa mossa difficilmente i Kings riusciranno a centrare i playoff: per il momento, gli uomini di coach Joerger sono a pochissima distanza dall’ottavo posto occupato da Denver, ma senza Cousins è facile immaginare che l’assenza dalla postseason si prolunghi per l’undicesimo anno consecutivo. Anche perchè le contropartite sono tutt’altro che esaltanti.
Tutto questo mentre la scena dell’All Star Game veniva occupata interamente dal suo futuro compagno ai Pelicans, Anthony Davis, autore del nuovo record di punti nella manifestazione (52). “Cousins un grande giocatore, d’élite, lo raccontano i numeri”, ha detto Davis rispondendo alla domanda di un giornalista USA e abbozzando un sorriso una volta informato dell’ufficialità del trasferimento.