Cleveland vince, ma come avviene spesso negli ultimi tempi è ben lontana dal convincere. Il successo contro Detroit è piuttosto ‘largo’ (121-104) ma il risultato viene amplificato solo dalla marcia impressa nelle battute finali da LeBron James, che schianta i Pistons praticamente da solo.
Coach Lue non può far altro che ringraziare la sua stella, dato che ancora una volta è lui a togliere le castagne dal fuoco ai Cavs. La franchigia dell’Ohio, dopo un inizio gara piuttosto promettente, ha cominciato a difendere come nelle ultime uscite, permettendo ad una Detroit tutt’altro che esaltante di rientrare in partita. All’intervallo i Cavaliers sono avanti di tre punti, ma l’impressione che ha il pubblico della Quicken Loans Arena è che ci sarà tanto da soffrire anche nella ripresa.
Anche nel secondo tempo, dopo un iniziale sussulto, Cleveland perde il bandolo della matassa e subisce il ritorno dei Pistons, che pareggiano i conti con Buycks. E’ qui che sale in cattedra King James, che prende per mano i compagni e devasta la retroguardia di Stan Van Gundy: alla fine saranno 25 punti e 14 assist per il top player di Lue, che può tirare un sospiro di sollievo. Per Detroit è l’ottava sconfitta consecutiva.
Chi invece sembra non avere alcun problema sono gli Oklahoma Thunder. Contro i lanciatissimi Sixers è arrivato l’ottavo successo di fila (122-112), grazie soprattutto all’ennesima tripla doppia del solito Westbrook: 37 punti, 14 assist e 9 rimbalzi per Russell, che disputa un secondo tempo davvero da favola. Coach Donovan può godersi anche l’ottima prova di George (31 punti). Philadelphia si aggrappa alla sua coppia d’oro – 27 punti per Embiid, 22 per Simmons – ma molla la presa negli ultimi tre minuti, concedendo a Westbrook di sigillare il successo di OKC.
Qualche patema di troppo, ma alla fine arriva la quinta vittoria di fila al Toyota Center per gli Houston Rockets: 113-102 contro i Phoenix Suns, nonostante i 31 punti di Devin Booker.