Clamoroso al Pepsi Center! Denver strapazza Golden State, e lo fa utilizzando quella che di solito è l’arma migliore dei gialloblu di Oakland, ovvero le bombe da fuori. I Nuggets impallinano i Warriors con 24 triple (eguagliato il record di sempre stabilito dai Rockets lo scorso 16 dicembre) grazie ad un’eccellente prova collettiva: 132-110 per i padroni di casa, che annichiliscono una GS apparsa confusionaria e stralunata.
Denver trova in Hernangomez (27 punti) e Jokic (tripla doppia, 17 punti, 21 rimbalzi e 12 assist) il suo ‘oro’: dall’altra parte, Kevin Durant ha raccolto il suo solito buon bottino (25 punti) ma a fare impressione è lo score di Steph Curry, fermo a 11 punti e ancora una volta in grande difficoltà senza il suo “Splash Brother”, Klay Thompson, infortunato al tallone destro.
Oltre ai tiri da tre, i Nuggets distruggono Golden State a rimbalzo: finisce addirittura 52-27, con Jokic assoluto dominatore sotto canestro. Già alla fine del primo tempo erano emersi tutti i problemi di giornata dei Warriors, sotto di 18 lunghezze. Chi si aspettava una reazione nella ripresa non è rimasto deluso: Golden State ha provato a recuperare, arrivando fino al -9 quando mancano 7 minuti e mezzo alla sirena. Ma il miracolo non si concretizza: Denver riprende a colpire e il divario torna a farsi molto ampio. I Nuggets festeggiano l’impresa, per coach Kerr è la nona sconfitta stagionale.
Anche Russell Westbrook deve inchinarsi di fronte alla legge del Verizon Center: Washington non fa sconti e fa secca anche Oklahoma (120-98) con Morris e Beal sugli scudi. Il top player di OKC si ferma a soli 17 punti e 4 assist, davvero troppo poco per tenere testa a questi Wizards.
Vola San Antonio, che espugna anche il parquet degli Indiana Pacers: ancora una grande performance di Leonard, autore di 32 punti nel 106-110 degli Spurs. Indiana incassa il quarto ko di fila.
Decima sconfitta nelle ultime 11 gare per Charlotte, che cade in casa contro i 76ers (99-105). Per Marco Belinelli solo 8 punti.