Inguardabili. I Cavaliers di questo sconcertante inizio di stagione non possono essere definiti diversamente. D’altronde, coach Lue in conferenza stampa ha usato un termine piuttosto simile per definire la sconfitta di ieri sera, l’ennesima, giunta alla Quicken Loans Arena contro i New York Knicks (95-114), che pure fino ad ora non avevano di certo estasiato.
“Un ko inaccettabile”, ha detto Lue, consapevole dei tanti problemi che i suoi Cavs stanno palesando in questi primi match. “Siamo solo ad Ottobre”, continua a ripetere LeBron, che si dice convinto che presto cominceranno a vedersi i veri Cavaliers. Fino ad ora, però, lo score dice 3 vinte e 4 perse, con una resa difensiva da bassifondi della Lega: anche contro NY la franchigia dell’Ohio ha concesso almeno 110 punti (è la quinta volta di fila). Ma anche davanti non va meglio: l’impressione è che se “King James” non gira al massimo, ogni gara diventa un terno al lotto.
I Knicks, dal canto loro, dimostrano una crescita sostanziale nel gioco e soprattutto nella fiducia: Hardaway (34 punti) e Porzingis (32) hanno fatto vedere i sorci verdi alla difesa di Cleveland, che incassa così il terzo rovescio consecutivo.
Ma ieri è stata una serata di grandi debacle: oltre a Cleveland, sono finiti al tappeto anche Golden State e San Antonio.
I Warriors vengono battuti alla Oracle Arena dai sorprendenti Detroit Pistons (107-115), che dopo aver rotto l’imbattibilità dei Clippers si sono presi lo sfizio di espugnare anche il fortino della corazzata in gialloblu. Curry, Thompson e Durant mettono a referto 84 punti in tre, ma una squadra come Golden State non può permettersi 25 palle perse.
Cadono anche gli Spurs, sconfitti 97-94 a Indianapolis. I Pacers trovano ancora una volta grandi risorse dalla prestazione di Oladipo (23 punti) e dalla superba prova di Sabonis (22 punti e 12 rimbalzi, è career high!). Washington vince a Sacramento, mentre Orlando si ferma a Charlotte (120-113) dopo tre successi consecutivi.