Golden State voleva mandare un segnale forte a San Antonio in vista del big match di stanotte. Non era affatto semplice imporsi in casa Houston, specialmente contro un James Harden in grande forma e autore della ventesima tripla doppia stagionale (24 punti, 11 rimbalzi e 13 assist). Ma i Warriors, in questo momento, sembrano davvero in condizione strepitosa.
Il 106-113 sui Rockets equivale non solo all’ottavo successo consecutivo, ma anche alla 60esima W in questa stagione: Golden State ci riesce per il terzo anno di fila, e nei 68 anni precedenti non era mai accaduto.
I Warriors partono forte, vanno sul +22 nel secondo quarto ma poi tirano i remi in barca: all’intervallo il vantaggio degli ospiti è di soli 8 punti. Nella ripresa i Rockets si fanno coraggio, e complice un problema alla caviglia per Green il team di coach D’Antoni si porta fino al 71-74. Qui però Kerr trova le risorse giuste dalla panchina, in particolare dal solito Igoudala (12 punti, 6 rimbalzi e 6 assist), per ricacciare indietro i padroni di casa. Houston ci prova ancora con Capela (21 punti complessivi, ottima prova la sua), ma i 12 punti di Steph Curry nell’ultimo quarto fanno volare la franchigia di Oakland.
Una vittoria che significa tanto anche per Kerr, che diventa il coach più veloce di sempre a toccare il traguardo delle 200 vittorie (con ‘sole’ 238 gare disputate). L’allenatore dei gialloblu ha già assicurato che contro San Antonio saranno in campo tutti gli uomini migliori, per quella che si preannuncia una sfida mozzafiato.
Il terzo posto a Est resta ancora saldamente nelle mani dei Washingon Wizards, che tengono a distanza di una gara i Toronto Raptors. I capitolini soffrono allo Staples Center, ma alla fine hanno ragione dei Lakers (108-119), grazie anche alla carica di John Wall (34 punti e 14 assist).
Secondo successo nelle ultime tre partite per Philadelphia, che al Barclays Center si sbarazza dei Nets (101-106). Solita grande prestazione di Dario Saric (23 punti), autorevole candidato alla conquista del “Rookie of the year”, ma va sottolineato anche l’apporto di Covington (21 punti e 13 rimbalzi).