“I fischi? Pensavo sarebbero stati più rumorosi”. Stuzzica il pubblico della Chesapeake Energy Arena, Kevin Durant, alla sua prima da avversario in quello che per otto anni è stato il teatro delle sue strabilianti recite. E KD può permetterselo, dato che con i suoi Golden State ha rifilato un bel 114-130 ai Thunder.
Che l’accoglienza sarebbe stata infernale si sapeva. I fan di Oklahoma non hanno perdonato a Durant l’abbandono della scorsa estate, quando l’ala piccola ha deciso di lasciare il suo team per approdare alla corte di coach Kerr e andare a rafforzare quella che era già una fenomenale corazzata. “Cupcake, cupcake!” è il grido che si è alzato decine e decine di volte dagli spalti della Chesapeake, in riferimento all’appellativo affibbiato qualche anno fa da Kendrik Perkins a chi nello spogliatoio di OKC si tirava indietro.
Prima del match, Durant aveva detto che non c’erano problemi con Westbrook. “Tutto ingigantito dalla stampa”. Ma in campo i due si sono pizzicati più di una volta: Russell (47 punti, 11 rimbalzi e 8 assist) ha provato di tutto per mantenere in partita Oklahoma, ma non è stato aiutato a dovere dai soliti Oladipo e Adams. Al contrario, i Warriors hanno espresso ancora una volta tutta la forza del collettivo: ai 34 punti e 9 rimbalzi di KD vanno aggiunti i 26 punti e 9 assist di Steph Curry e i 26 punti di Thompson. OKC ha avuto una buona occasione per rientrare a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto, ma GS non si è fatta raggiungere, ricacciando indietro gli attacchi degli uomini di coach Donovan. Si replica il 20 marzo.
Nessun problema per le principali antagoniste dei gialloblu di Oakland. Cleveland (27 punti a testa per LeBron e Irving) regola sul proprio parquet i Denver Nuggets (125-109) ancora privi di Danilo Gallinari, mentre Houston strapazza Phoenix 133-102 con 40 punti e 8 assist di uno straordinario James Harden. La super striscia positiva di Miami si ferma a 13 vittorie consecutive: a Philadelphia vincono i 76ers (ancora senza Embiid) 117-109, 19 punti a testa per Saric, Covington e Noel.