Golden State non fa sconti: Denver ko (124-114). Minnesota affossa Cleveland

golden state denver

Ancora Golden State, ancora uno strepitoso Steph Curry. Lo “Splash Brother” manda in visibilio la Oracle Arena con una prestazione scintillante che permette ai gialloblu di Oakland di infilare il settimo successo nelle ultime otto gare e consolidarsi sempre più come il miglior team di questa NBA (33 vinte e 8 perse).

Golden State non fa sconti nemmeno a Denver (124-114), che pure gioca una bella partita ed esce a testa altissima dalla contesa. La superiorità dei padroni di casa è nota ed evidente, ma i Nuggets non si fanno condizionare e restano in gara fino alla fine, dimostrando di poter legittimamente ambire ad un posto nei playoff. Dicevamo di Curry: i suoi 32 punti (per la quarta volta in 5 gare oltre i 30, ndr) e 10 assist sono linfa vitale per Kerr, che ha bisogno di tutta la straordinaria qualità del suo MVP per avere ragione della franchigia del Colorado. Oltre a Curry, altra prova di grande livello di Draymond Green (23 punti e 10 assist): grazie a loro Golden State può ovviare senza troppi problemi all’assenza di Kevin Durant.

E’ nel terzo quarto che i Warriors schiacciano sull’acceleratore e fanno sbandare i Nuggets, che fino ad allora avevano retto eccellentemente l’urto. Livingston firma il momentaneo +18, ma da quel momento in poi Denver torna a macinare gioco e punti, mettendo un pò di paura al pubblico della Oracle. A blindare il successo gialloblu ci pensa proprio Curry, che nel finale realizza i punti decisivi. A coach Malone non basta la tripla doppia di Jokic (22+12+11).

Ancora una sconfitta per Cleveland, che non può nulla sul parquet di Minnesota (127-99). I Cavs, ad un certo punto del match, erano anche precipitati a -41 (massimo svantaggio dal 2009). Malissimo LeBron James, male Thomas (che viene anche espulso). Ad evitare un passivo troppo pesante per Lue ci pensa Korver con qualche tripla che serve solo a rendere meno umiliante la sconfitta.

Torna a vincere Houston, che espugna Chicago (107-116) grazie agli ottimi Chris Paul e Eric Gordon (entrambi 24+9).

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