Golden State non si ferma più. Toronto batte Detroit, Miami riprende la corsa

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Allo United Center è andato in scena lo show degli “Splash Brothers”. Per consentire a Golden State di espugnare la dimora dei Bulls e conquistare così la 14esima vittoria consecutiva lontani dalla Oracle Arena, coach Kerr si è affidato a quella che è la certezza più datata della sua “macchina da guerra”: 38 punti per uno scatenato Klay Thompson, 30 per Steph Curry. Entrambi hanno subissato di triple la pur volenterosa Chicago di Fred Hoiberg, che ha lottato con tutte le sue forze per provare a regalare una gioia al suo pubblico. Ma i Warriors attuali sono di un altro pianeta.

Con la vecchia coppia così in forma, Kevin Durant ha potuto tirare un pò il freno: l’ex OKC si è fermato (per così dire) a 19 punti, impreziositi da 8 rimbalzi e 7 assist. E dire che l’avvio di gara non è stato affatto semplice per Golden State, che si presentava in Illinois priva di Igoudala, e soprattutto Green, quest’ultimo apparso in grande condizione nelle ultime uscite. Per non farsi mancare niente, dopo 24 secondi Kerr deve rinunciare anche a Bell (distorsione alla caviglia). I Bulls chiudono il primo periodo in vantaggio, aumentando il divario nel secondo (+11). Golden State capisce che non si può scherzare: i gialloblu di Oakland si riportano a ridosso dei padroni di casa, per poi assestare il sorpasso decisivo nella ripresa. I Warriors si portano sul +17 e il match sembra già concluso, ma Chicago ha un ultimo sussulto: a 180 secondi dalla sirena i Bulls sono di nuovo a -5, ma prima Thompson e poi Durant mettono al sicuro il successo ospite.

Dopo i tre ko nelle ultime 4 gare, Toronto torna a correre: all’Air Canada Centre niente da fare per Detroit, battuta 96-91. Miami continua a stupire: il team di coach Spoelstra si rialza subito dallo scivolone contro Chicago andando a vincere sul parquet dei Bucks (101-106) grazie ad un super Whiteside (27 punti). San Antonio passa a Brooklyn (95-100, 34 punti di Aldridge) ma perde Leonard: il riacutizzarsi del problema al quadricipite destro costringe di nuovo ai box “a tempo indeterminato” la stella degli Spurs.

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