Non c’era bisogno dell’ufficialità, ma ora anche la matematica sigilla il dominio Rockets a Ovest. Grazie alla sconfitta (l’ennesima) rimediata da Golden State alla Oracle Arena contro Milwaukee (107-116), il team di Mike D’Antoni ha la certezza del primo posto nella Western Conference.
E’ vero, nelle ultime settimane i Warriors hanno dovuto far fronte a tantissime assenze che hanno inevitabilmente rovinato i piani di coach Kerr. Tuttavia, ieri sono rientrati in campo Kevin Durant e Draymond Green (mentre restano ancora out Steph Curry e Klay Thompson, ndr) ma la sostanza non è cambiata. Non solo: KD, chiaramente non ancora al top della forma, si è talmente innervosito al termine del primo tempo da rivolgere parole irripetibili all’arbitro, che lo ha espulso.
Un episodio che ha tagliato le gambe a Golden State e ha rivitalizzato i Bucks. A fare il bello e il cattivo tempo è Giannis Antetokounmpo, che mette a referto 32 punti e trascina Milwaukee al successo. I Warriors trovano un ottimo Cook (30 punti, career high), ma la ripresa è tutta di marca Bucks, che toccano anche il +20 prima di gestire senza affanni il punteggio.
La lotta per il sesto posto a Est si fa sempre più serrata. Al momento, il piazzamento è occupato dai Washington Wizards, ma i capitolini sentono ora il fiato sul collo dei Miami Heat, che con il successo di ieri sera sui Bulls (103-92) si sono portati a mezza partita dalla truppa di Scott Brooks. Richardson (22 punti) e Dragic (17) fanno ammattire la difesa di Chicago, 8 punti e 7 rimbalzi anche per il rientrante Whiteside.
Al quinto posto nella Eastern c’è sempre Indiana, che resta a strettissima distanza dai Sixers (e dai Cavs). I Pacers passano a Sacramento (103-106) grazie soprattutto alla tripla di Oladipo a soli 18 secondi dalla sirena. Ci pensano poi Victor e Bojan Bogdanovic (25 punti) a regalare un successo importantissimo a coach McMillan.