Houston, fine dell’incubo: i Lakers si arrendono al 2° overtime (148-142)

houston lakers

Ci sono voluti due tempi supplementari per far riassaporare a Houston la gioia del successo. La marcia dei Rockets, che erano saliti fino in vetta alla Western Conference mettendosi alle spalle anche la corazzata Golden State, si era improvvisamente fermata: cinque sconfitte consecutive che avevano fatto scattare più di un campanello d’allarme nella truppa di coach Mike D’Antoni.

La gara casalinga contro i Los Angeles Lakers rappresentava un punto di svolta. Una gara che Houston non poteva assolutamente fallire. Eppure i texani hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione dei gialloviola di coach Walton, venuti al Toyota Center convinti di poter fare risultato. Houston si è tirata fuori dalle secche nell’ultimo periodo, quando i Lakers erano volati sul +11 e il pubblico di casa già vedeva aleggiare sul parquet lo spettro del sesto ko di fila. E’ una tripla del neo entrato Green a far tirare un sospiro di sollievo a D’Antoni: partita riagguantata per i capelli, si va al supplementare.

Quando Chris Paul infila il canestro del 133-131 a 5 secondi dalla fine dell’overtime sembra fatta per Houston: invece LA, davvero mai doma, costringe i Rockets ad un altro extra-time (due liberi di Ingram) e passa anche in vantaggio con Ennis (+3). Il protagonista per i locali diventa PJ Tucker, che prima riporta avanti i Rockets e poi provvede a stoppare Kuzma. Ci pensa Paul a sigillare il successo con due tiri liberi: Lakers battuti 148-142, ma tanti applausi anche al team di Walton.

Nel momento in cui serviva la vittoria della “maturità”, Oklahoma torna ad essere la squadra pazza che tutti conosciamo. Alla Chesapeake Energy Arena passa Dallas (113-116) nonostante la “consueta” tripla doppia di Russell Westbrook (38+15+11). Non sbaglia invece Boston, che infila la terza vittoria consecutiva: al TD Garden niente da fare per i pur bravi Nets (108-105), che devono arrendersi a Kyrie Irving (28 punti). Seconda vittoria esterna consecutiva per Philadelphia, che espugna Phoenix (110-123) grazie ad un grande Dario Saric (27 punti) e ai soliti Embiid (22 +9) e Simmons (21+9+6).

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