La doppia trasferta in “back to back” rappresentava più di un’insidia per gli Houston Rockets. Il team di Mike D’Antoni, che proveniva da 15 vittorie consecutive, era chiamato ad un vero e proprio esame di laurea per dimostrare di poter ambire realmente alla vetta della Western Conference e perchè no, alle Finals.
Detto, fatto. Le vittorie di fila di Houston sono diventate 17, la miglior striscia positiva di questa stagione in NBA: prima il successo alla Chesapeake Energy Arena contro i Thunder, poi l’affermazione di ieri sera sul difficile parquet dei Milwaukee Bucks (99-110) fanno capire che i Rockets sono ormai giunti alla piena maturazione.
Anche ieri Houston ha portato a casa il bottino senza rubare l’occhio al pubblico del Bradley Harris Center e agli spettatori da casa. Anzi, a tratti i texani hanno anche faticato a contenere la verve dei Bucks, trascinati da un eccellente Antetokounmpo (30 punti) e da un sempre positivo Middleton (18 punti e 12 rimbalzi). Tuttavia, quando i Rockets schiacciano il piede sull’acceleratore, la difesa di Milwaukee va immediatamente in affanno.
James Harden è il top scorer degli ospiti con 26 punti, mentre Chris Paul è splendido in regia (11 assist). Milwaukee ha provato per tutta la durata del match ad avvicinarsi ai Rockets, senza mai riuscirci: i tentativi dei padroni di casa sono stati sempre respinti, compreso quello finale, con il canestro di Brown che riportava i Bucks a -5 quando mancava un solo minuto al termine. Ci pensa poi Chris Paul a sigillare il 17esimo successo consecutivo di Houston.
LeBron fa il fenomeno e Cleveland vince a Denver (108-113). Ennesima prestazione da gigante per King James, che regala uno show da 39 punti, 8 rimbalzi e 10 assist, infilando 9 punti consecutivi nell’ultimo minuto e mezzo di gioco. Di fronte ad un LBJ in queste condizioni, nemmeno la superba prestazione di Nikola Jokic (36 punti, 13 rimbalzi e 6 assist) può salvare i Nuggets dal ko.