Sono giorni di pausa per l’NBA, che tornerà a scaldare i motori da domani sera dopo i giorni di pausa per l’All Star Game, che ha visto prevalere il team di LeBron James su quello di Steph Curry. In queste giornate di “stop” i media USA danno molto spazio ad alcuni ex campioni e alle loro storie più interessanti. Ieri è stata la volta di Charles Barkley, che ha raccontato di essere sceso in campo completamente ubriaco in un match con i Sixers.
Stavolta a parlare è Kobe Bryant, che in un’intervista “uno contro uno” con l’amico-nemico Shaquille O’Neal ha raccontato di quando è stato ad un passo dal trasferimento ai Chicago Bulls per prendere le redini lasciate da Michael Jordan. Un’ipotesi che avrebbe probabilmente cambiato la storia recente di Chicago: dall’addio di MJ i Bulls non sono più riusciti a lottare per il titolo, fatta eccezione per il 2012 quando però tutto si interruppe con l’infortunio di Derrick Rose.
Correva l’anno 2004, e Kobe e sua moglie stavano già cercando casa a Chicago. Il motivo principale? Una pizzicata di O’Neal, che aveva detto di non trovare differenza tra il “Black Mamba” e Penny Hardaway. “Non volevo essere ricordato così, volevo scrivere la mia storia autonomamente, non volevo che la gente pensasse che le mie vittorie erano arrivate grazie a te, Shaq, allora in testa è emerso il trasferimento”. O’Neal afferma di essere stato interpretato male, ma è sempre Bryant a raccontare perchè il suo trasferimento ai Bulls saltò. “Ero in vacanza in Italia, quando il mio agente Rob Pelinka mi chiama: ’O’Neal ha chiesto lo scambio’. In quel momento ho capito che non sarei mai potuto andare a Chicago: i Lakers non avrebbero mai perso sia me che te nella stessa estate”.
Shaq passò infatti a Miami, dove vinse il quarto anello della sua carriera. Non andò male nemmeno a Kobe, che trionfò nuovamente con i suoi Lakers nel 2009 e nel 2010.