Tutto in una notte. I giustizieri si chiamano Miami, New Orleans e Minnesota, o se preferite Waiters, Jones, Holiday, Antetokounmpo e Parker. Pronosticare Golden State, Cleveland e Houston tutte sconfitte era davvero un’impresa ardua (e chissà quanto sta festeggiando chi ci ha puntato qualche soldino sopra…): ma quello che sembrava impossibile si è invece verificato nel giro di poche ore.
La corazzata in gialloblu, che ormai viaggiava a vele spiegate all’assalto del proprio personale record in regular season, viene sconfitta a Miami 105-102 da un tripla allo scadere di un monumentale Dion Waiters (33 punti). Una battuta d’arresto, la settima stagionale, frutto di una partita costellata da un’infinita serie di sbavature ed errori da parte degli uomini di coach Kerr. I tre fenomeni – Durant, Curry e Thompson – sono riusciti nuovamente ad andare oltre i 20 punti a testa, ma è nel tiro da fuori – specialità della casa – che i Warriors hanno pagato pesantemente dazio (8/30).
E dire che la schiacciata di Kevin Durant a 11 secondi dalla fine, nonostante tutto, sembrava aver tolto di nuovo le castagne dal fuoco a GS, regalando un insperato overtime. Ma Dion Waiters non aveva ancora finito di sparare tutte le sue cartucce: tripla meravigliosa e festa grande all’American Airlines Arena.
Nessuno immaginava che i non irresistibili Pelicans potessero davvero impensierire i Cleveland Cavaliers, specialmente considerata l’assenza di Anthony Davis. Ma New Orleans ha trovato in Jones (36 punti) e Holiday (33) i veri mattatori della serata: i Cavs sono frastornati e giocano un primo tempo pessimo. Nella ripresa i campioni in carica si svegliano dal torpore: Kyrie Irving fa il fenomeno (35 punti nel secondo tempo) e Cleveland che torna a ridosso dei Pelicans. Ma non basta nemmeno l’ennesima tripla doppia di LeBron James (26 punti, 12 assist e 10 rimbalzi): vince New Orleans 124-122 con i tiri liberi nel finale di Jones, Galloway e Solomon Hill.
Va ko anche coach D’Antoni: i suoi Rockets soccombono 127-114 a Milwaukee. Antetokounmpo e Parker fanno vedere i sorci verdi alla difesa di Houston (59 punti in due). James Harden sfiora la tripla doppia mettendo a segno 26 punti, 12 assist e 9 rimbalzi, ma è anche colpevole di 11 palle perse (su 22 complessive dei texani) che caratterizzano la sconfitta dei Rockets.