Era l’anniversario degli 81 punti realizzati da Kobe Bryant nel 2006: i Lakers lo ‘celebrano’ nel peggiore dei modi, ovvero con la sconfitta più pesante di tutta la loro storia. Dallas polverizza LA 122-73, un -49 che resterà scritto per sempre negli annali della NBA. I gialloviola vanno all’intervallo con soli 33 punti all’attivo: un disastro epocale.
Stavolta ci hanno messo un pò per trovare le contromisure giuste, ma alla fine i Warriors hanno ottenuto l’ennesimo successo: la vittima sacrificale stavolta sono stati gli Orlando Magic, battuti a domicilio dalla corazzata guidata da coach Kerr.
Golden State incassa così la 37esima vittoria stagionale, e si conferma sempre più leader di questa NBA. Non sembra davvero avere rivali la franchigia di Oakland: dopo la bruciante battuta d’arresto a Cleveland nel giorno di Natale, i Warriors sono cresciuti di testa e danno l’impressione di non voler lasciare più nemmeno le briciole agli avversari.
Dicevamo, partenza non eccezionale per GS: molti errori, scarsa concentrazione e Orlando ne approfitta, realizzando un break da 16-0 che garantisce ai padroni di casa il vantaggio in doppia cifra.
Ma è un’esaltazione, quella dei Magic, destinata a non durare. Le “bestie” in gialloblu smettono il letargo e cominciano a carburare. Kerr rimette sul parquet Durant e Curry, e Golden State arriva all’intervallo già in situazione di parità (50-50).
Nel terzo periodo i Magic provano a tenere testa ai Warriors, ma Steph Curry ha tutt’altre intenzioni: tre triple nel finale di quarto, 42 punti messi a segno da GS, che completa un altro dei suoi soliti show. Orlando deve arrendersi: negli ultimi 12′ Golden State fa accademia e porta a casa un altra vittoria.
Battuta d’arresto casalinga per Toronto: Phoenix vince sul parquet dei Raptors (103-115) con un super Bledsoe (40 punti).
Discreta prova per Danilo Gallinari, ma i suoi 14 punti non bastano ai Nuggets: Minnesota, trascinata da Towns (32 punti) e Wiggins (24) fa fuori Denver 111-108.